ricomincio da qui

Colpevole o innocente: incontri inconsueti.


 Apparentemente immersa nei miei pensieri, iniziai a passeggiare per il cortile.Nonostante tenessi la testa bassa, avvertii gli sguardi delle altre detenute penetrarmi la schiena come lame.Alcune erano raccolte in gruppi, pochi a dire il vero. La maggioranza di loro camminava solitaria, proprio come me.Con la coda dell'occhio, vidi una di loro staccarsi da quello più numeroso e avvicinarsi con passo svelto.-Benvenuta nel hotel a cinque stelle migliore della zona, cara!-Senza smettere di camminare, abbozzai un timido cenno col capo.Velocissima, mi superò e mi si piazzò davanti costringendomi a fermarmi.-Questa è l'area ricreazione, serve a socializzare. Puoi farlo anche tu sai?- esclamò piantandomi addosso due occhi neri come la pece.Ignorando il tono sarcastico, la fissai a mia volta.Nonostante la sovrastassi di una buona spanna, capii immediatamente che mi trovavo di fronte una persona pericolosa.Probabilmente, si trattava di una delle boss li dentro.-Sono appena arrivata, vorrai scusarmi- quindi ripresi la mia camminata.-Beh, fai l'altezzosa e non dai confidenza? Scommetto che ti ritieni innocente e non vuoi mischiarti a noi, brutte e cattive-Le mani sui fianchi, continuò a masticare la gomma fissandomi provocatoria.Fu un'altra detenuta a tirarmi fuori da quella situazione non certo piacevole.Non l'avevo nemmeno sentita arrivare.Afferrandomi sotto braccio, guardò l'altra dall'alto in basso.-Lasciala perdere Miriam, non essere sempre così aggressiva con tutte!-Se io le davo una spanna, la nuova arrivata sembrava un gigante al nostro fianco.Di altezza molto superiore alla media, portava i capelli raccolti sulla nuca e fermati da un nastro intrecciato.Per nulla impressionata, Miriam si fece in avanti.-Non ti conviene Paula, e lo sai bene- disse digrignando i denti.Il donnone, per tutta risposta, mi trascinò letteralmente via.Arrivate nei pressi di una malridotta panchina, si lasciò cadere sul marmo sgretolato con un sospiro.-Gr...grazie...- mormorai.Alzando l'enorme braccio, mi fece segno di fare altrettanto.-Qua dentro non devi ringraziare nessuno ragazza, tienilo bene a mente-Indicando col mento Miriam, che nel frattempo era tornata al suo gruppo, scosse mestamente il capo.-Non pensare che questo gesto non abbia un prezzo, lo capirai molto presto-In effetti, mi riusciva difficile comprendere come Miriam, così piccola e minuta, potesse anche solo spaventare Paula.Come mi avesse letto nella mente, sorrise amara.-E' stata condannata per un omicidio efferato e violento. Non si è mai pentita e anzi, in più occasioni, ha ripetuto che l'avrebbe rifatto migliaia di volte-Incredula, osservai nuovamente Miriam che, pur a distanza, stava facendo la stessa cosa con noi.-Vuoi...vuoi dire che...che potrebbe...-Paula smise di sorridere, ma la sua voce rimase pacata.-No, con me non arriverà a tanto. Ma in qualche modo vorrà rifarsi, non è abituata a farsi soffiare le nuove arrivate-Istintivamente, mi avvicinai un po di più a lei.-E tu, per quale motivo sei in questo posto?-Alzandosi con un'agilità che non mi sarei mai aspettata, si lisciò la gonna color cenere.-Seconda regola ragazza, non essere troppo curiosa. Se il tuo avvocato non è più che in gamba, avrai tutto il tempo di sapere-Detto questo, si avviò verso la porta.Laura e Danio