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Il signore del tempo V


 Disperata, mi guardai attorno in cerca di una via di fuga.-L'unica uscita è la porta dalla quale siamo entrati, mia cara. E dall'interno è impossibile aprirla, solo io posso farlo- disse Pietro avvicinandosi. Non riuscivo a distogliere gli occhi dallo stiletto, ero come ipnotizzata.-Lo so, non vorrei mai deturpare la tua splendida pelle, ma se mi costringerai lo farò- proseguì imperterrito.La sua abilità a leggermi nella mente mi annichiliva. Quando mi resi conto di essere in trappola, iniziai a tremare convulsamente.-Ti ho inseguita per secoli, mia divina. Sei la perla mancante del mio capolavoro, quello stesso che hai potuto osservare ieri sera-Pur essendo in estrema confusione, cominciai a intuire ciò che quel pazzo voleva dire.-Ma, affinché ciò accada, è necessario che tu giaccia con me, volente o nolente-La situazione era surreale, grottesca, non poteva essere tutto vero. Improvvisamente, fu come se la paura mi scivolasse di dosso. Chiusi gli occhi e, respirando a fondo, ordinai al mio corpo di smetterla di tremare.-Con le mie antenate hai fallito, cosa ti fa credere che con me ci riuscirai?- dissi con estrema calma.Avevo colpito nel segno.Bloccandosi sul posto, Pietro cambiò espressione. Dispiacere, rabbia, costernazione. Tutte sensazioni che vidi passare attraverso i suoi occhi, trasparenti come non mai in quel momento.-Tu...tu...come...come puoi...- farfugliò confuso.Mi resi conto che dovevo cavalcare l'onda, fintanto che ero in tempo.-Tu non sei quello che dici di essere. Tu sei il male, e come il male solo sa fare, ti sei impadronito dei miei sogni, della mia vita. Fallirai anche con me, dovrai rassegnarti-Nonostante il tono duro, non era certa delle mie parole, così come non potevo assolutamente prevedere quale sarebbe stata la sua reazione.-Per possedermi, dovresti assumere il tuo aspetto reale, quello che ha fatto inorridire coloro che mi hanno preceduto- lo incalzai.Stavo andando a vanvera, cercando di mischiare verità e parte dei miei incubi.Pietro rimase immobile, quasi incredulo dinanzi alle mie parole.-E allora prendimi se proprio lo desideri. Ma dovrai restare come sei, perché è così che ti voglio. Bello, affascinante, intrigante-Senza aggiungere altro, mi avvicinai al letto e mi ci stesi sopra. Con gesti misurati e sensuali iniziai a spogliarmi con estrema lentezza e, mentre lo facevo, non smisi un istante di fissarlo negli occhi. Sapevo di aver toccato i tasti giusti. Se volevo salvarmi la vita, avrei dovuto proseguire su quella falsa riga, anche se ne ignoravo le conseguenze.Con un ultimo gesto, mi liberai del reggiseno e mi alzai. Con passi studiati e sinuosi, colmai in breve tempo la distanza che ci separava. Sorrisi nel farlo ma, dentro di me, sentivo le viscere aggrovigliarsi.-Basta!-Il tono imperioso mi fermò.Pietro aveva cambiato espressione. Oltre a sudare copiosamente, alcuni tratti del suo volto sembrarono trasformarsi. Per un istante, temetti che l'uomo dei miei incubi si manifestasse li, davanti a me. Per fortuna non accadde, ma ciò che fece fu anche peggio.Alzando il braccio, si portò lo stiletto alla gola, quindi mi fissò intensamente.-Se mi uccido, non uscirai mai più da questa stanza. Veglierai il mio cadavere e forse te ne nutrirai, ma questo non cambierà le cose-Vedendo il mio sbigottimento, fece qualche altro passo avanti. Provando un brivido, vidi le prime gocce di sangue sgorgare dalla pelle tesa del collo.-Benché tu non te ne renda conto, noi siamo legati, Anna. Quindi te lo ripeto. O giaci con me...oppure-Atterrita, osservai la carne del viso raggrinzirsi su se stessa, assumendo un colore rossastro simile a sangue secco.-E devi farlo ora!- ruggì Pietro.Danio e Laura