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L'amore in un libro: parte ottava.


In attesa dell'arrivo di Peter, ebbi modo di ripensare a ciò che era appena successo. Non mi ero aspettata di certo un'accoglienza calorosa, ma ero anche consapevole che non avrei mai potuto vivere in un ambiente simile. Maledissi mentalmente i miei genitori per avermi messo in quella situazione, sopratutto mia madre. D'accordo le difficoltà, va bene un passato difficile, ma un cugino drogato no, quello non avrei potuto accettarlo. Ma ora c'era un altro problema da affrontare: dove avrei trovato il denaro per mantenermi? Peter avrebbe potuto ospitarmi per qualche tempo, o almeno lo speravo, ma poi?Mio padre sarebbe andato su tutte le furie, e mi avrebbe ordinato di tornare immediatamente dagli zii. Ma questa volta non avrei ceduto, ormai ero maggiorenne e potevo benissimo cavarmela da sola. Già, più facile dirlo che farlo.Il rumore di un motore in avvicinamento mi distolse da quei pensieri. Velocissimo, lo scooter si infilò nel vialetto di ghiaia per poi fermarsi a pochi centimetri dalla panchina.Dopo essersi tolto il casco, Peter mi venne incontro con un sorriso preoccupato stampato sul volto.-Stai bene? Ti ha messo le mani addosso?-Scossi la testa. Il punto del braccio dove Eugenio mi aveva afferrato mi doleva ancora, ma evitai di dirlo.-Si, si, sto' bene, stai tranquillo. Ma ho bisogno di aiuto, almeno momentaneo, siediti dai-Dopo aver preso posto accanto a me, si passò una mano sulla rada peluria che gli ricopriva il viso e mi guardò.-Se posso, volentieri, di cosa hai bisogno?-Esitai un istante prima di rispondere, avrei voluto trovare le parole giuste, ma non c'era da girarci troppo attorno.-Non voglio vivere in quella casa, e i miei genitori mi hanno mandato qui senza un soldo. Certo, potrei trovare un'occupazione e pagarmi un alloggio, ma nel frattempo non so' dove andare-Lasciai la frase in sospeso, in attesa di una reazione che non tardò ad arrivare.-Ascolta. Come ti dissi in treno, vivo solo con mia madre e abbiamo una camera libera. Se vuoi, puoi venire da me-Spalancai la bocca, felice e sorpresa da quell'offerta.-Sarà per poco, te lo prometto. Non appena trovo un lavoro, comincerò a guardarmi in giro, grazie, Peter-Senza dargli il tempo di replicare, gli stampai un bacio sulla guancia.-Non avere troppa fretta. Proprio poco tempo fa, discutevo con mia madre di questa cosa. Dopo la morte di papà, la sua pensione non basta mai, e l'università costa- disse leggermente imbarazzato.-Per ciò che riguarda il lavoro poi, non vorrei illuderti ma c'è molto poco in giro. Potrebbero volerci mesi prima di trovarne uno, io stesso ne so' qualcosa-Lo guardai senza capire, poi realizzai.-Ma se non trovo lavoro, come farò a pagarvi la stanza? Perché è questo che mi stai dicendo, non è così?-Lui alzò le spalle e sorrise e, come accadde sul treno, quel sorriso mi fece sciogliere il sangue nelle vene.-Non preoccuparti, inventerò qualcosa per giustificare il tuo arrivo. Possiamo dire a mia madre che ci siamo conosciuti in chat e che i tuoi ti spediranno i soldi il prima possibile, che ne dici?-Esitai. Mentire e approfittare della generosità altrui non mi era mai piaciuto. Ma era altresì vero che non avrei saputo dove sbattere la testa senza l'aiuto di Peter.-D'accordo, ma a una condizione-Alzandosi, mi tese la mano aiutandomi a fare altrettanto.-Spara- disse senza lasciarmela.-Mi devi promettere che, poco o scarso che sia, mi aiuterai a trovare un lavoro. Posso fare di tutto, dalla baby sitter a lavapiatti in pizzeria, qualsiasi cosa--Ok, affare fatto. E ora andiamo, tra poco sarà pronta la cena-Detto questo, dal sotto sella prese un altro casco e me lo porse.-Ti starà un po' largo, ma è sempre meglio di niente- -Come se n'è andata, cosa diavolo è successo!-Lidia sembrava sconvolta da ciò che le aveva appena detto il figlio.-E che ne so', ha detto solo che non le andava di stare qui, e se n'è andata!- rispose Eugenio chiaramente fuori di testa.-E poi io non la volevo qua, come vi è venuto in mente di prendere una simile decisione, cazzo!-Quando si trovava in quelle condizioni, Lidia preferiva lasciar perdere. Cercando di modulare il tono della voce, gli si avvicinò con cautela.-Va bene, va bene, non arrabbiarti, ma ora vai in camera tua, vado a preparare la cena-Il ragazzo la guardò in cagnesco, ma non replicò e fece ciò che la madre gli aveva detto.Rimasta sola, Lidia scoppiò in un pianto disperato. Dopo un periodo abbastanza sereno, Eugenio sembrava essere ripiombato in una spirale senza ritorno. Ed ora ci voleva anche la fuga di Virginia, come avrebbe potuto dirlo alla sorella?Danio e Laura