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L'amore in un libro: parte diciottesima


Come Emanuele aveva detto, l'ambulanza si fermò proprio davanti alla scaletta dell'aereo. Durante il tragitto, mia madre non aveva proferito una sola parola, chiusa in un silenzio offeso che non mi aveva fatto ne caldo ne freddo. Al contrario, il simpatico paramedico che ci accompagnava aveva fatto di tutto per farmi sentire a mio agio. Purtroppo per lui però, avevo trascorso una notte tremenda, non avevo chiuso occhio e un mal di testa feroce mi martellava le tempie.Quando il portellone posteriore si aprì, scorsi gli altri passeggeri intenti a imbarcarsi. Mentre alcuni mi ignorarono, altri non nascosero la classica e morbosa curiosità verso le persone diverse. Con l'aiuto dell'autista, il simpatico paramedico mi fece scendere dall'ambulanza e rimase in attesa. Guardandomi attorno, cercai di individuare tra gli altri Emanuele che, dopo un istante di panico, vidi avanzare nella mia direzione. Anche se ancora distante, mi accorsi subito del suo volto tirato e privo dello smagliante sorriso con cui l'avevo conosciuto. Inevitabilmente, chiusi gli occhi e tornai al giorno precedente e a ciò che era avvenuto. Nonostante il mal di testa, riuscii ancora ad avvertire la magia di quel lungo bacio, sentirne la fragranza.Quando li riaprii, lui era di fronte a me. Si era sbarbato, e la sua pelle emanava un forte profumo muschiato.-Ciao- dissi semplicemente.Lui abbozzò un timido sorriso, quindi salutò mia madre e si rivolse ai paramedici. Seguirono poi le varie fasi dell'imbarco, sino a che mi sistemarono al posto assegnato e attrezzato per le mie esigenze. Mia madre e il professore occuparono i due sedili appena davanti al mio, eravamo pronti. Si trattava del battesimo del volo per quanto mi riguardava, ma la mia unica preoccupazione era il freddo distacco che Emanuele si ostinava ad avere nei miei confronti. Il volo avrebbe avuto una durata di circa nove ore, un tempo lunghissimo in cui i pensieri avrebbero finito per angustiarmi. Certo, dopo la notte passata in bianco, avrei potuto anche dormire, come se fosse stato possibile.Al contrario, dopo gli inevitabili scossoni del decollo, fui assalita da un piacevole quanto rilassante torpore. Fu la voce di Emanuele a ridestarmi da quello stato.-Ehi, tutto bene?-Spalancai gli occhi e lo guardai, confusa.-Si, credo di si, dove siamo?-Lui mi sistemò la coperta sulle gambe, quindi guardò verso l'oblò.-Siamo circa a metà strada, sei stanca?-Scossi la testa con decisione.-No, però non vedo l'ora di arrivare, quest'attesa mi sta logorando--Non devi temere nulla, sono convinto che andrà tutto bene-Avrei tanto voluto credere a quelle parole, ma ero ancora scettica.-Uno su cinque...- dissi a voce bassa.Il suo volto non cambiò espressione.-E' vero, ma stiamo progredendo, credici Virginia, per te e per...-Si fermò di colpo, quasi avesse paura a proseguire.-E per noi?- conclusi io.-Uno dei quattro fallimenti, se così vogliamo chiamarli, ha un nome: Diego- disse in un sussurro.Sul momento non afferrai, ma il suo volto si era improvvisamente adombrato.-Tuo figlio- mormorai quasi senza rendermene conto.Emanuele si raddrizzò di scatto e mi fissò, gli occhi sbarrati.-Come...come fai a saperlo, io non te ne ho mai parlato!- sembrava davvero scosso.Fui presa dal panico, come potevo spiegargli che l'avevo saputo da una persona che non esisteva?-Io...io l'ho immaginato- dissi con poca convinzione.In quel momento, una delle hostess si avvicinò a noi.-Vi chiedo scusa, ma stiamo per entrare in un fronte temporalesco. Naturalmente non c'è nulla da temere, ma è consigliabile rimanere ai propri posti e allacciare le cinture- disse in maniera gentile ma formale.Come non avesse sentito, Emanuele continuò a fissarmi per un lungo istante, quindi annuì.Dopo che ebbe ripreso il suo posto, chiusi gli occhi e mi diedi della stupida. Come avrei potuto giustificarmi?-Non ne avrai il tempo, Virginia-Eccola, mi sembrava strano non si fosse ancora fatta sentire.Sorridente come sempre, Agata si era materializzata tra i sedili.-In che senso- risposi sottovoce.-Lo capirai tra poco, ma voglio che tu tenga bene a mente un concetto. Qualsiasi cosa accada, io sarò sempre al tuo fianco, anche se questo potrà sembrarti impossibile-Sebbene avesse proferito quelle parole con la consueta calma, non potei fare a meno di avvertire un brivido.-Cosa...cosa vuoi dire?-Non riuscii a comprendere la sua risposta. Senza alcun preavviso, l'aereo ebbe uno scarto improvviso e il mio stomaco, sino a quel momento tranquillo, sembrò volermi salire in gola. Dagli altri passeggeri, si levarono grida di stupore e un bimbo iniziò a piangere.Cosa stava succedendo?Danio