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L'amore in un libro(24esima parte)


Quando riaprì gli occhi, Virginia era nuovamente distesa sul letto. Accanto a lei, Lucas stava parlando col professor Stewart, i volti chiaramente preoccupati. Fu proprio il medico ad accorgersi del suo risveglio. Mostrando un sorriso tirato, si avvicinò e le prese una mano.-Lucas mi ha detto di averti trovata riversa a terra. Non devi farlo mai più, Virginia, sei ancora debole e hai bisogno di assistenza, porta pazienza per qualche giorno-La ragazza guardò sia l'uno che l'altro, quindi scosse la testa.-Lei era qui- disse con voce flebile.-Lei chi, Virginia?- intervenne Lucas.-Agata. Io...io non l'ho vista, ma...ma lei mi parlava, e...e diceva cose assurde, io...io...-Non riuscì a terminare la frase. Portandosi le mani al volto si girò su un fianco, quindi iniziò sommessamente a piangere. I due si scambiarono un'occhiata significativa, poi il medico annuì e lasciò la stanza. Lucas si sedette sulla sedia e rimase in attesa, sino a che Virginia non si voltò di nuovo. Il giovane fisioterapista provò un moto d'affetto misto a compassione per lei. Sul suo volto, lesse un terrore e un'angoscia di difficile comprensione, almeno da parte sua.-Non mi credete, vero? Ma io non sono pazza, Agata c'è, esiste! E anche se in questo momento non la sento ne vedo, so' che lei è qui, lei ha tanta pazienza- disse con una vocina da bimba impaurita. A Lucas si gelò il sangue nelle vene. Era come se, a pronunciare quelle parole, fosse stata un'altra persona.-Tra poco il professore Stewart tornerà a visitarti, ma non sarà solo- disse, chiaramente a disagio.Virginia scoppiò in una risata sguaiata e, in quel istante, Lucas ebbe veramente paura. C'era qualcosa di sbagliato in lei, e anche se non aveva mai creduto al sovrannaturale, iniziò a pensare che qualcosa di strano e terribile si fosse impossessato del suo corpo.-Uno strizzacervelli, vero?- stavolta il tono era tornato a quello dolce e melodioso da bambina.-Allora pensate veramente che sia pazza- disse portandosi il pollice alle labbra e iniziando a succhiarlo. Nel contempo, altre lacrime, sgorgarono dagli occhi spalancati oltre ogni misura.A Lucas venne la pelle d'oca. Improvviso, il desiderio di fuggire si fece pressante e immediato. Scostando la sedia, si alzò e si diresse verso la porta.-Hai paura, vero?-Di nuovo quella voce infantile, subito seguita dalla risata sguaiata, terribile, diabolica.-Cerca di riposare- disse Lucas senza voltarsi. L'avesse fatto, temeva che Virginia potesse leggere, nei suoi occhi, tutto il terrore che stava provando.Si sentiva spossata, svuotata di ogni energia. La propria mente aveva registrato la presenza dei due uomini, ma ogni parola detta si era come dissolta, non ricordava nulla.-Non avrei voluto farlo, ma è stato necessario-Virginia s'irrigidì.Seduta dove poco prima si trovava Lucas, Agata la stava fissando con un mezzo sorriso. Come lei, sembrava affaticata e sofferente, si passò una mano sulla fronte sudata. Fece per aprire bocca, ma Agata la fermò con un gesto.-No, non cercare di parlare, ma è proprio come stai pensando. Ho dovuto prendere il tuo posto, spero tu possa capirlo. Quel Lucas si sta innamorando di te, e sta iniziando a capire qualcosa. Non posso permetterlo, di questo te ne rendi conto, vero?-Virginia scosse la testa, cercò di nuovo di parlare ma scoprì di non riuscirvi.-Entrare in un altro corpo non è così facile, non come in quei film da quattro soldi che ci hanno sempre propinato. Occorre molta pratica e impegno, dedizione e forza fisica-Virginia spalancò gli occhi e tentò ancora di parlare, inutilmente.-Lo so', è dura da accettare, e comprendo il tuo terrore, ma ci farai l'abitudine- continuò Agata.-Però, adesso, ho bisogno di riposare anch'io- concluse fissando la porta.-Sta arrivando lo psichiatra, buona fortuna-