ricomincio da qui

A volte, non tutti i mali vengono per nuocere.


Or dunque, io mi domando, se avessi avuto la stessa audacia  di taluni individui, che osservo con circospezione e curiosità, chissà come sarebbe stata la mia vita. A volte, mi taccio davanti alla spavalderia e alla risolutezza, di chi ha la capacità di rivoluzionare la propria vita e quella della famiglia, per inseguire un sogno.Sono certa che il tempo saprà dar ragione a tutti, a prescindere dalle decisioni realmente vissute.In ogni caso, ho avuto modo di riflettere su quella frase del film che tanto mi è piaciuta: “Io sono una creatura della mia penna”.  Ho sentito subito mio questo pensiero, poiché rispecchia la volubilità del mio animo … e se io avessi voluto seguire i miei impulsi, sicuramente mi sarei ritrovata in un dilemma senza fine. Poiché non possiedo il dono dell’ubiquità, ho preferito affidare le mie fantasie alla penna: essa avrebbe seguito fedelmente la mia immaginazione, lasciando così la mia persona nel suo ruolo predefinito.So bene che molti di voi non si trovano in linea con il mio dire; fortunatamente esiste quella sottile linea di differenza che distingue gli individui dalla massa. Ieri, mentre passeggiavo in prossimità di un canale di acque fluviali maleodoranti: tappai il naso, e mi lasciai trasportare dai suoni della natura che a prescindere dalla loro putridità, erano uguali a quelle delle sorgenti incontaminate. Il soave fruscio delle foglie dei pioppi, e lo scroscio dell’acqua, si alienavano dal fetido odore emanato dal corpo in putrefazione di qualche animale, morto già da qualche giorno. Quella mia mania di narrarmi continuamente … di sentire e di pensare come a uno dei personaggi dei libri che leggevo, dava forma e corpo alle diverse emozioni descritte nella narrazione, dandomi persino la capacità d’isolare i suoni dagli odori, come in questo caso.