ricomincio da qui

Di tanto in tanto, ripesco nelle mie memorie.


A volte basta solo guardarsi dentro per trovare quello di cui si ha bisogno -e io ho sbirciato nel mio blog-. Desiderio di perdonarsi e di accettare l'idea che non si può essere perfetti; e che non si deve necessariamente stare con chi non è al passo con i nostri tempi, i nostri modi, la nostra educazione. Confrontarsi con le emozioni del nostro quotidiano significa andare incontro alla crescita individuale, oltre che collettiva. Se io m'isolo da ciò che non mi provoca piacere non faccio solo un favore a me stessa, ma anche a chi per necessità condivide i miei interessi. Comprendo che mantenere buoni rapporti con una come me scevra d'ipocrisia, non è una cosa facile. Alla luce della ribalta degli angoli più tetri della mia anima inquieta, e dei meandri più oscuri della mia mente, confesso le mie fragilità ripubblicando una delle mie vecchie poesie.Il perdonoLo raggiunsi con tono mellifluo e voce soaveLo avvolsi nelle languide spire del mio piacereScivolò nelle ripide scoscese del gustoTrattenni il fiato godendone il dolce sapore al palatoNe imprigionai l'aroma nei meandri oscuridelle mie memorieMi lasciai cullare dalla musicalità delle sue paroleMentre le note come sinuose fiammelleIlluminavano il centro del mio essereChe umile e prono chinava il capoAccogliendo con gioia supremaLa maestosità del "perdono".Laura(Ps: so di avervi fatto patire un po' questa settimana miei cari lettori; ma certi passaggi nella vita sono inevitabili. E ora godiamoci quest'attimo di pace. )