ricomincio da qui

Quando la parola genera caos.


A proposito della parola, ieri senza nemmeno farlo apposta, mi vedo il film che narra la storia di Martin Lutero. Il monaco ribelle tedesco che fu capace, con la sola parola di dividere il mondo in due. Scatenò guerre e insurrezioni, si mise contro il vaticano che vendeva indulgenze per riscattare la pena del purgatorio. Lutero accusava il clero papale di usare violenza contro i credenti seminando in loro la convinzione che potevano essere perdonati dei loro peccati, solo se acquistavano le indulgenze. In quell’epoca dove la peste e la fame mietevano più vittime che grano, l’unico sostegno era la fede; ragion per cui la chiesa approfittando di questa debolezza ammoniva i fedeli dei loro peccati con più severità. Si era formato intorno ad essa un vero business. Lutero, con la sua ribellione e i suoi scritti, riuscì a portare dalla sua parte parecchi nobili e contadini, godendo anche della protezione del principe Federico III di Sassonia. Lutero, fu un genio letterato che seppe fare buon uso della parola liberando il popolo dalla schiavitù morale del peccato.Un tempo bisogna prestare molta attenzione al proprio dire, poiché questo poteva essere oggetto di pena di morte, e Lutero ci andò vicino più volte divulgando la propria opinione scritta.Oggi, con l’entrata di questa nuova era virtuale, la parola circola senza ritegno. Ostentata, superata, infida, bugiarda, equivoca subdola, si mescola al vero, logico, razionale, scontato e patetico creando un mixer che esplode generando totale confusione.Reazionaria all’inverosimile, siamo in continua disputa tra di noi senza avere la benché minima coscienza di quello che affermiamo.Ecco come mi appare oggi la disputa tra il SI e il NO.Mi è stato più facile capire in due ore le ragioni di Lutero, che quelle di Renzi e Grillo.La Bibbia e la costituzione; non è cambiato niente da quel lontano secolo del 1500, ognuno la interpreta come gli fa comodo.