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Le emozioni non condivise.


   
Erano ancora in attesa le emozioni non palesate. Sedute con le mani incrociate volgevano, di tanto in tanto, lo sguardo verso una porta che non accennava ad aprirsi. Il tempo era scivolato via velocemente senza nemmeno degnarle di uno sguardo. E ora, tutte insieme si guardavano tristi, bisbigliando nel silenzio della stanza: è troppo tardi per noi! Avremmo dovuto condividere questa sensazione a quattordici anni! –Anche le altre, quelle che si erano assopite per la noia, iniziarono a svegliarsi e a convenire con gli astanti: –io a vent’anni; – io a trenta-; – io ai quaranta-.Un marasma che sembrava non darsi pace; convinti che ormai non fosse più possibile viverle.Lo scatto della porta che si apriva, fece ammutolire tutte all’improvviso.Ciò che ne venne fuori, era un’immagine sbiadita e sbarazzina dall’età indecifrabile.La bizzarra figura osservava sbigottita tutte quelle emozioni ormai rassegnate; domandosi incredula che cosa le avesse ridotte a quello stato.Erano impazienti, e angosciate; tristi e rassegnate. Insomma tutto si sarebbe aspettato tranne che vederle arrendersi in quel modo. Sembrava volessero mettere fine a quell’inutile attesa.Alzando la voce con un –Silenzio!- le zittì tutte. Dopo qualche minuto iniziò a parlare domandando a ciascuno di loro: –Quanti anni credete che io abbia? –Le emozioni si guardarono tra loro azzardando una probabile età in base alle loro sensazioni. Chi pensava che ne avesse ottanta; chi venti; chi trenta; chi diciotto.Vedendo la loro indecisione rispose:–Non potete darmi un’età, poiché sulle belle sensazioni il tempo non passa mai.  Nella memoria sono la stessa cosa sia le emozioni palesate e condivise, che quelle trattenute e inibite. La mente conserva ogni attimo desiderato trasformandolo in prezioso profumo dall’intensa fragranza, per risvegliare i vostri sensi ogni qualvolta lo riscontrate nei vostri simili; e nonostante la differenza dell’età anagrafica, esso saprà travolgervi fino a trascinarvi nell’antica passione-.Le emozioni stavolta si guardarono entusiaste; finalmente avevano capito che la loro attesa non era stata vana. Dovevano solo concentrarsi di più sul presente, e manifestarsi quando si sarebbero riconosciute in nuova vita.