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In fondo al tunnel 8


Grazie alle informazioni ricevute da Giada, Daniel non ebbe alcuna difficoltà a trovare l’abitazione in cui viveva Rosalia. Si trattava di una villetta a un piano, con un discreto giardino sul davanti e recintata da un basso cancello. In quel momento le persiane erano serrate, e Daniel immaginò che la donna fosse al capezzale del padre, appena operato. Ma non aveva fretta, ormai era quasi sera e sarebbe dovuta tornare da un momento all’altro. Tastandosi in tasca, si assicurò che la boccetta con l’acido fosse ancora al suo posto. Non aveva faticato a procurarsela, ormai si poteva trovare dappertutto, e così era stato. Nell’attesa, si accese un sigaro e ripensò al pomeriggio trascorso con Giada. Minacciare le persone era un discorso, aggredirle e sfregiarle con l’acido era tutta un’altra cosa, rischiava veramente molto. Ma la sua offerta era di quelle che non si potevano rifiutare e, inoltre, non poteva assolutamente permettersi di perdere la gallina dalle uova d’oro. Così come era convinto che non avrebbe rinunciato a lui, almeno per quanto riguardava il sesso. Vero che l’aveva trattata male, ma era anche stanco delle sue chiamate a comando, del suo schioccar di dita. Ma, come le aveva detto anche in faccia, era schifosamente ricca oltre che dannatamente sexy. Le scopate con lei non erano mai banali, tranne l’ultima naturalmente. Conosceva bene gli uomini, sapeva fermarsi al punto giusto o accelerare quando era il caso. Ma era anche ben conscio di piacerle. Senza falsa modestia, poteva vantarsi di aver avuto tutte le donne che voleva, e nessuna si era mai lamentata, anzi. Erano una coppia dannata, e di questo se ne rendeva perfettamente conto, ma forse era proprio questo il sale del loro rapporto. In realtà non le importava nulla del marito, e il fatto che avesse abbandonato la clinica del padre era solo una misera scusa. La verità era che non sopportava il fatto che le avesse preferito un’altra, tutto li. Poco importava che lei lo tradisse praticamente un giorno si e l’altro anche, non avrebbe dovuto farlo, era molto semplice. E colpirlo personalmente non aveva senso, almeno secondo il suo pensiero. Era l’oggetto del suo desiderio che andava distrutto, Rosalia appunto.Il rumore di un motore in avvicinamento lo mise in allerta. Svelto, gettò il sigaro e si nascose tra un grosso furgone e un albero. Giunta a fianco dell’abitazione, una vettura rallentò per poi fermarsi davanti al cancello automatico. Un istante dopo, un uomo scese e corse ad aprire lo sportello dalla parte del passeggero. Daniel riconobbe immediatamente Giorgio, e la donna che prese per mano doveva per forza essere Rosalia. Quando i due entrarono in casa, si lasciò andare a un gesto di stizza. Giada non aveva accennato al fatto che vivessero insieme, ora le cose si sarebbero complicate, almeno per quella sera. Allontanandosi velocemente, afferrò il cellulare e la chiamò.Richiusasi la porta alle spalle, Rosalia guardò Giorgio con un sorriso smagliante.-Benvenuto nella mia casetta, amore. Non è certo all’altezza della tua, però ci tenevo a mostrartela-Giorgio le andò incontro e la sollevò di peso.-È bellissima, e tu sei una stupida, ma lo resterà ancora per poco-Il sorriso si spense sul volto di Rosalia.-Ne abbiamo già parlato, Giorgio, c’è mio padre. Anche se l’operazione è andata bene, non me la sento di lasciarlo solo, almeno per il momento. E poi sei stato tu a dirmi che non sarà più come prima, che avrà sempre bisogno di qualcuno che l’aiuti-Lui la lasciò e si fece serio.-Appunto perché ne abbiamo già parlato non voglio tornarci sopra. La tua casa è stupenda, ma la mia è grande il doppio, c’è posto per tutti--Tu non conosci mio padre. L’ha comprata con grandi sacrifici, qui mi ha visto nascere e qui è tornato dopo il tragico incidente in cui ha perso la vita la mamma-Giorgio si lasciò andare a un gesto sconsolato.-Non pensavo fossi così ostinata, e per quel poco che ho avuto modo di conoscerlo assomigli molto a tuo padre-Rosalia lo abbracciò di nuovo.-Dammi solo un po di tempo, amore. Ti prometto che appena papà starà meglio gliene parlerò-Giorgio la strinse forte.-Va bene, però lasciami restare stanotte, ti prego-Come risposta, lo afferrò per la nuca baciandolo con passione.