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In fondo al tunnel 13


Appena atterrata, Giada prese un taxi e diede l’indirizzo di Daniel. Era seccata e di malumore, l’incontro di Londra non aveva dato gli esiti sperati, e in più ora c’era la grana di Giorgio. Sulle prime aveva fatto buon viso a cattivo gioco, cercando di convincere Daniel e se stessa che, in fondo, poco cambiava. Ma non era così.Rosalia era una persona qualunque, ma Giorgio no. La notizia dell’aggressione aveva riempito le pagine dei giornali, e il quotidiano che teneva tra le mani non fece che confermarglielo.Noto chirurgo assalitoe sfregiato con l’acido.Nell’articolo si dava una sommaria descrizione del responsabile, e molti particolari coincidevano proprio con Daniel. Forse non aveva tutti i torti a voler rimanere nascosto, ma nella propria abitazione sarebbe stato un rischio. Inoltre c’era da considerare che, l’avessero preso, avrebbe potuto tirarla in ballo, e ciò avrebbe significato la fine. No, avrebbe dovuto passare al piano di riserva, e l'avrebbe fatto immediatamente.-Eccoci arrivati, signora- disse il tassista.In accappatoio, con i capelli ancora umidi, Daniel sorrise non appena aprì la porta.-Ciao, tutto bene a Londra?- chiese in tono sarcastico.Giada non rispose, portandosi invece verso il divano e gettando il trolley a terra.-Non sono affari tuoi, spiegami piuttosto il casino che hai fatto- L’umore di Daniel mutò completamente. Quella donna aveva il potere d’irritarlo alla massima potenza, ma anche di eccitarlo in egual misura.-Mi era sembrato di essere stato chiaro al telefono, cosa vuoi sapere ancora?-Lei gli lanciò il giornale addosso.-Se già non l’hai fatto, leggi, praticamente manca solo la tua fotografia- rispose sprezzante.Afferrato al volo il quotidiano, Daniel lo fece e impallidì.-Ma non c’era nessuno, ne sono certo!- cercò di discolparsi.Lei scosse la testa con energia.-Questo è ciò che credi, ma se stavi lottando con Giorgio, come puoi esserne certo?-Daniel si avvicinò al camino e buttò il giornale tra le fiamme, quindi si voltò.-Hai ragione, sono stato un idiota, ma tu devi aiutarmi a sparire all’estero, è l’unica cosa da fare- Il tono e l’atteggiamento di Giada cambiarono radicalmente. Avvicinandosi, gli circondò la vita con le braccia e insinuò le labbra tra le pieghe dell’accappatoio.-È quello a cui avevo pensato, ma prima voglio qualcosa da te, potrebbe passare molto tempo prima che ce ne sia ancora l'occasione-L’eccitazione di Daniel aumentò a dismisura, cancellando di colpo l’irritazione per le parole appena ricevute.-Prima però, ho voglia di bere qualcosa- proseguì Giada.-Te lo preparo subito- disse Daniel sciogliendosi dall’abbraccio.-No,ci penso io, tu aspettami in camera, con la luce spenta-L’uomo sorrise soddisfatto, quindi si diresse verso la camera da letto.-Non farmi aspettare troppo-Rimasta sola, riempì due bicchieri di whisky e prese la borsetta. La boccettina era piccola e conteneva del liquido trasparente, un potente sonnifero che usava durante i lunghi viaggi. Con estrema calma, ne versò un abbondante dose in uno dei bicchieri, quindi lo raggiunse.Completamente nudo, Daniel sorrise quando la intravide controluce.A parte una minuscola luce d’emergenza blu elettrico posta in un angolo, la stanza era immersa nella penombra.-Eccomi…- disse Giada con voce sensuale.Sedendosi sul letto, gli porse il bicchiere e alzò il proprio.-Alla nostra- Eccitato come non mai, Daniel lo vuotò tutto d’un fiato per poi mandarlo in frantumi sul pavimento.Giada non riuscì a berne che un goccio. Dopo averla afferrata, glielo tolse dalle mani facendogli fare la fine del proprio. Sudato e ansante, in un istante le tolse gonna e camicetta, quindi le allargò le cosce con un movimento brusco e doloroso.-Ti sono mancato non è vero? Ammettilo puttana che non sei altro!-Lei non rispose, pregava solo che il sonnifero facesse effetto il più presto possibile.-Non lo vuoi ammettere, va bene. Adesso ti dimostrerò com’è veramente un uomo!-Con un colpo secco le strappò le mutandine, per poi cercare forsennatamente di penetrarla. Fu questione di un attimo. Irrigidendosi, Daniel arretrò e si mise in ginocchio.-Cosa...cosa...mi gira la testa- disse con voce strozzata.Cogliendo l’occasione, Giada si divincolò e scese dal letto.-Era ora, maledetto figlio di puttana!- disse ad alta voce, quindi accese la luce principale.Il volto stravolto, Daniel la fissò e cercò di scendere a sua volta, col solo risultato di cadere pesantemente sui cocci dei bicchieri. Diversi tagli si aprirono in ogni parte del corpo, e il sangue imbrattò ben presto il pavimento.-Ma...maledet...troia...io…-ma la lingua si era fatta di piombo, e le palpebre non ne volevano sapere di restare aperte.Giada sogghignò soddisfatta.-Potrei lasciarti morire dissanguato, ma ho qualcosa di meglio per te-Dopo aver lasciato la stanza, tornò un paio di minuti dopo con una siringa e un laccio emostatico tra le mani.Ormai quasi del tutto incosciente, Daniel non se ne accorse nemmeno. Chinandosi verso di lui, gli strinse il laccio attorno all’avambraccio e avvicinò la siringa.-Il pusher che me l’ha venduta mi ha assicurato che ammazzerebbe un cavallo. Addio, Daniel, buon viaggio all’inferno- disse iniettando la dose mortale.