ricomincio da qui

Salvare il salvabile.


Il cambiamento prevede che ci si liberi da tutti i vincoli che impediscono al nostro io interiore di emergere nella sua piena totalità. E’ chiaro che se si è ancora pieni di livore e rancore, di rimpianti e di dolore, non si può andare avanti senza che queste terribili sensazioni ci ostacolino il cammino. So bene che è difficile non inciampare sui vecchi errori, e che occorre una buona dose di forza di volontà per rialzarsi senza lasciarsi condizionare da ciò che è stato. Ignorare chi è stato detentore dei nostri malesseri, è ancora più difficile. Anche perché difficilmente essi dimenticano chi ha osato ribellarsi e sottrarsi alle loro angherie. Bisogna solo trovare le parole e i modi giusti affinché questi retrocedano e riflettano sui loro atteggiamenti; poiché ci si augura sempre che non riversino la loro frustrazione su chi verrà dopo. Ecco perché nel precedente post ritenevo già una conquista, la ribellione a favore altrui. Nutro molte speranze in quello che scrivo, augurandomi che in qualche modo i miei ideali prendano forma e consistenza. Molti scettici dubiteranno di ciò; ma quelli come me, che vivono della consapevolezza, che fede e tenacia, parole e coerenza, migliorano e salvano il salvabile, non hanno nessun dubbio sull’esito.