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Il dubbio è lecito. 5


Il volto teso e lo sguardo preoccupato di Samuel mi ricordarono il motivo del mio malessere. Per tanti anni avevo creduto che in lui soggiornasse inconsapevolmente lo spirito del nonno; e invece mi ritrovo a pensare che siano stai i sensi di colpa del padre a giustificare la sua premura nei miei confronti. Ora tutti mi appariva sotto un'altra luce; e se l’anima di Olivia Gonzales vagava inquieta alla ricerca del suo assassino; nemmeno lo spirito di Tom Brade riposava in pace. Tutto in questa vita ci ritorna; sia il bene, che il male. E anche nell’altra a quanto pare; rendendomi così conto di quanto anche il mio desiderio di vendetta sia stato deleterio. Guardai Samuel al mio fianco e accarezzandogli una guancia, gli dissi con un filo impercettibile di voce: -Ti perdono… -.Dallo sguardo interrogativo di Samuel, compresi che lui non aveva capito cosa intendessi perdonargli. In ogni caso non domandò nulla, si limito solo a darmi un lieve bacio sulla fronte.L’arrivo del dottore, un uomo di mezza età dai grigi capelli scarmigliati e con un sorriso sornione stampato sul viso rugoso, interruppe quel momento di confronto tra me e Samuel.All’improvviso mi sentii bene; di conseguenza non mi fu difficile rispondere alla domanda del dottore quando mi chiese cosa fosse successo: -E’ stato un malessere dovuto alla mia fobia per i cimiteri. Credo che dovrò andarci più spesso per guarire-.E mentre il dottore mi diceva che non era necessario che io frequentassi i cimiteri, io pensavo di ritornarci già l’indomani.  Volevo sapere chi era che portava i fiori sulla tomba di Olivia. Nonostante mi sentissi male, non avevo potuto fare a meno di notare, che mentre la lapide di Tom era adornata con fiori artificiali; quella di Olivia era più curata, e il vaso era riempito con rose rosse e margherite -fiori molto amati da me nella vita precedente-.  Una volta ricevuti i risultati delle analisi del sangue, Samuel ed io lasciammo l’ospedale in tutta fretta. Quel posto mi metteva tanta tristezza e angoscia.Arrivati a casa, nonostante le insistenze di Samuel di non lasciarmi sola, io insistetti fino a che, anche se a malincuore, dovette ubbidire alla mia richiesta.Dopo essermi fatta una tazza di latte caldo con miele, andai a letto: non vedendo l’ora che facesse giorno per ritornare al cimitero. Mi sarei recata alle prime luci dell’alba, tutti i giorni se necessario. Ero curiosa di sapere chi portava i fiori sulla tomba di Olivia.Laura