ricomincio da qui

Una nota per una scatola.


A volte basta una nota per far scivolare la mente nel ricordo. Memorie che si riallacciano alle emozioni scaturite nell’ascoltare una vecchia canzone; e come d’incanto davanti ai miei occhi, sfilano una serie d’immagini che mi vedono bambina, intenta a disegnare carte napoletane per giocare come i grandi.  Per un po’ avevo messo da parte le bambole per cimentarmi in quella nuova prospettiva. La mia passione non era quella di giocare a briscola o a scopa, bensì creare uno strumento analogo. Ricordo l’impegno messo nel disegnare gli assi, che erano poi quelli che mi venivano meglio; un po’ più difficile riprodurre le figure, soprattutto quelle a cavallo.Alla fine, con soddisfazione mischiavo il mio bel mazzo di carte creato con le scatole di basta Barilla; cartoni che adattavo a più funzioni.  Non consentivo mai a mia madre di buttare le confezioni dopo il consumo della pasta; poiché questi mi servivano per creare borsette, e accessori come spazzole pettini e quant’altro.Dove c’era la pasta Barilla, c’era casa; e dove c’era casa, c’era una bambina che giocava con i suoi contenitori di carta.Laura