ricomincio da qui

Anche infrangere un sogno è un delitto.


Ogni mattina si alza, beve il suo caffè e indossa gli indumenti da lavoro; spia il cielo tra le persiane socchiuse, e si sfrega le mani per riscaldarle. Esce dalla porta di casa, e scivola silenzioso in giardino. Smarrito si guarda intorno alla ricerca di qualcosa da fare. Sposta un ramo, raccoglie qualche ciottolo, e guarda il cellulare; sul display non compare la telefonata attesa, e nemmeno nella messaggeria trova la notizia rincuorante. Rimette in tasca il telefono e ritorna in casa; cammina su e giù, e svogliato aspetta l’ora di pranzo. Quando poi arriva la sera, l’inquietudine ha lasciato il posto alla stanchezza. Ogni giorno, anche se sembra uguale agli altri, impara una lezione nuova. Vive sensazioni che deve elaborare per poter comprendere il perché dei suoi sacrifici; anni di duro lavoro, costruendo giorno, per giorno la fortuna d’altri. Le tasse pagate non gli hanno restituito nemmeno gli ammortizzatori sociali. Ha visto scemare il suo sogno regalando energia e maestria. Sa che come lui ce n’è sono tanti. E così, mentre il governo si riempie la bocca di grossi paroloni, promettendo risanamenti e continuando a regalare pensioni d’oro a chi non ha mai conosciuto la vera forza del lavoro, questi uomini aspettano con ansia la rinascita delle attività.Sono le piccole imprese, ma anche le grandi sfortunate aziende, ad aver pagato il prezzo più salato della crisi.Non sarebbe dovuto andare in questo modo; queste ditte dovevano essere sostenute, poiché a suo tempo avevano sfamato famiglie.