ricomincio da qui

Domande senza senso


Desy guardò il letto disfatto con il cuore straziato dal rimpianto per tutto quello che poteva essere e non è stato. Sapeva che quella sarebbe stata la sua condanna per non aver dato retta al suo cuore ed essersi lasciata trascinare dall’ambizione. Si era prefissata degli obiettivi troppo alti nella vita; e per poterli raggiungere aveva dovuto rinunciare a tutto. E poi, non era stata la sola a sacrificarsi; anche Massimo aveva rinunciato a lei per seguire la volontà di suo padre e sposare la bellissima figlia di un ricco imprenditore d’oltre oceano. L’aver fatto l’amore con Louis la sera precedente, non era servito a dimenticare il forte desiderio che aveva per Massimo. Inizialmente la loro separazione sembrò essere la soluzione migliore per entrambi: si erano illusi che bastasse mettere chilometri e chilometri di distanza per potersi dimenticare l’uno dell’altra.Magari Massimo l’aveva dimenticata davvero; magari era solo lei a continuare a illudersi che il loro fosse un grande amore destinato a vivere in eterno.L’ultima volta che si era recata in America con il suo capo, era riuscita a vederlo per pochi minuti durante una riunione di lavoro ai vertici. Era bastato un solo sguardo per risvegliare in lei tutte le sensazioni sopite… uno sguardo e un sorriso che Desy avrebbe conservato per sempre nella mente, e che le avrebbe ricordato continuamente quanto era stata stupida a non insistere sulla loro relazione.Si alzò svogliatamente dal letto, sollevando le lenzuola quasi con rabbia.Non era pronta a lasciarlo andare via per sempre dalla sua vita; e non era nemmeno pronta a credere che a lui non importasse niente di lei. Si era abituata all’illusione che anche Massimo stesse pensando continuamente a lei; e si rassegnò all’idea che non sarebbe mai riuscita a convincersi di dimenticarlo.Si recò in cucina e si preparò il suo solito caffè. Quella mattina le sembrò più amaro del solito, a tal punto che per addolcirlo, si versò una goccia di latte.Si avvicinò alla finestra e guardò fuori.  Il mondo non faceva caso a lei … non asciugava le calde lacrime che le scivolavano lungo il viso. Si domandava perché l’uomo fosse così sciocco da rovinarsi la vita, e rendere tutto più difficile.Accese la tv per seguire il notiziario. Il sorriso tirato di Berlusconi la tirò su di morale, domandandosi perché un uomo come lui, che ha successo e soldi a palate, inseguisse tenacemente il sogno di sollevare l’Italia dalla crisi, aumentando i posti di lavoro e riducendo le tasse?Non mollava la presa proprio come lei; magari l’elisir di giovinezza e di energia stava proprio in questo: in quel desiderio mai realizzato. Magari il nostro caro Berlusconi crede davvero di poter essere ricordato come l’eroe che ha salvato il mondo dalla povertà.E poi, perché lei doveva preoccuparsi della crisi? Aveva sacrificato anche la sua felicità per raggiungere fama, successo e denaro; i morsi della fame li aveva patiti per seguire la dieta che si era imposta per mantenersi in linea; e gli unici sforzi fisici che faceva erano quelli che faceva in palestra per mantenersi soda e piatta.Sapeva di quel mondo fuori che era in crisi per lavoro e soldi, grazie a notiziari e quotidiani; e anche per merito del social network che pubblicavano continuamente post in merito alla disoccupazione e alle scandalose tasse onerose. Notizie che occupavano poco del suo tempo. In fondo perché doveva preoccuparsi dell’infelicità altrui? Nonostante il benessere e l’agiatezza che la circondava, era una donna infelice anche lei.