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Betty e il maestro


 Volevo ringraziare il maestro per avermi insegnato a vivere. Betty sapeva bene che se era riuscita ad avere successo nella vita era proprio perché lui le aveva insegnato a vincere tutte le sue paure. Era poco più che una ragazzina spaventata da tutto e di tutti, quando lo aveva incontrato. Non era stato affatto tenero con lei, al contrario, l’aveva sempre derisa per le sue ansie assurde e per i suoi inutili affanni. Liberandola dai gioghi dovuti ai suoi tabù, le aveva consentito di esprimere al meglio le sue potenzialità.Betty aveva avuto successo nel lavoro, in amore e in famiglia. Era diventata una delle donne più ambite nella società mondana; più invidiata da chi aveva avuto la strada già spianata.L’unica cosa che non aveva previsto, è che lei si sarebbe perdutamente innamorata del maestro. Non pensava affatto di essere degna dell’amore che quel grande uomo avrebbe potuto ricambiare; ed è stata proprio questa certezza che l’aveva portata a vivere sempre più lontana da lui; ma sempre più fedele ai suoi insegnamenti.Più volte Betty si era domandata se lui in tutti questi anni avesse avuto modo di seguire i suoi miglioramenti; ma poi si rassegnava al fatto che lui avesse di meglio da fare che stare dietro alle sue conquiste.Dopo essersi rannicchiata nel suo grande letto, avvolgendosi nel caldo piumone, infilò la testa sotto le lenzuola per aspirarne il profumo del fresco bucato. Era una cosa che aveva sempre adorato fare, aveva il potere di rilassarla.Aveva molte persone da ringraziare quella sera, perciò iniziò da sua madre: la donna che con il dono della vita le aveva dato la possibilità di conoscere il maestro.