ricomincio da qui

Sovranità immortale


In tempi di sovrana memoriaQuando re e regine hanno fatto la storiaSi apre un sipario di scempi e guerrigliedi destrieri e cavalli a cui han sciolto le briglieGli spiriti liberi erano seduti a corteMentre i sudditi sfiniti lottavan con la morteOggi non sono tempi miglioriLa democrazia non regala di certo rose e fioriEsiste una monarchia non riconosciuta Che il povero cittadino certo non aiutaChi la chiama mafia, chi sistema o governoFatto sta che ancora oggi nel gelido invernoCi stanno poveracci che muoiono ghiacciati e senza nutrimentoMentre i manigoldi mangian pane a tradimentoL’unica cosa che fa la differenza con il mondo passatoE’ l’evoluzione tecnologica che con grandi gesta il futuro ha conquistato