ricomincio da qui

Alcune cose non cambiano mai


Stamani sono andata in giro per sbrigare pratiche; mi sono partita digiuna all'alba, e sono rientrata per l'ora di pranzo. Intirizzita dal freddo, aspettavo l'apertura della struttura per poter essere tra i primi a fare i prelievi. State tranquilli, non sono in fin di vita: solo controlli periodici.Mentre aspettavo, intorno a me si era riunito un gruppetto gremito di persone che protestavano contro la malasanità. Donde evitare di essere tirata in ballo inutilmente, mi sono spostata  di lato per poter osservare meglio la curiosa scenetta che mi si prospettava davanti.Nulla di nuovo in quello che stava accadendo; la storia si ripete ogni qualvolta devo fare la fila per prestazioni sanitarie. Gli anni sono passati, ma nulla è cambiato. Le mie figlie sono cresciute, e parte dei miei genitori sono morti; di conseguenza ho meno motivi per frequentare certi luoghi.Non è mai stato piacevole fare queste gite obbligatorie per ottenere dei diritti. Ore di attesa piacevolmente colorate da battibecchi e recriminazioni: piccoli podii s'innalzano precari per dare voce a cittadini protestanti. In quel momento nessun funzionario politico si trova nei paraggi; le file d'attesa a loro sono risparmiate.In ogni caso c'è sempre una parte e la contraparte. Come in ogni discussione che si rispetti ci sono i vari schieramenti; così si va avanti fino a che non iniziano le prestazioni. Alla fine tutti si salutano con una sonora pacca sulla spalla, scusandosi per essersi tediati con le solite tiretere, e si avanti ognuno per la propria strada.