ricomincio da qui

Andiamoci cauti e guardinghi


Ed eccoci qui a parlare di quello che dovrebbe accadere il 4 maggio. La lenta riapertura ci consentirà di capire quanto siamo ancora pronti per ritornare alla normalità. Tutti abbiamo paura, e più di noi ne hanno medici e infermieri; che se le cose dovesser andar male si troverebbero di nuovo impreparati a gestire una emergenza covid. Quindi prima di uscire ad affrontare il mondo, facciamoci il segno della croce.Ognuno di noi riporterà cicatrici differenti da questo male comune; di sicuro a pagarne maggiormente le spese a livello economico saranno estetisti e parrucchieri, ristoratori e baristi. Chi non ha mai diminuito il suo capitale sono banche e stato (ma se non aiuteranno le piccole imprese, cadranno a picco come noi) poiché il resto siamo in un mare di guai a livello economico.Come tutte le famiglie italiane, anche la mia ha iniziato a subire i colpi della crisi -quindi vi prego di pesare bene quanto scrivo. Come in ogni decisione presa c'è sempre qualcuno a favore e qualche altro contrario -ognuno parla in base  al conto che ha in tasca- giustamente aggiungo.Scrivere della realtà che mi circonda mi da la possibilità di riscontrarmi con voi lettori che vi trovate a distanza territoriale, e di conoscere la vostra situazione attuale. Uno scontro pacifico ed esaustivo che ci ha sempre contraddistinto per umiltà e civiltà.Non abbiamo fretta ad uscire di casa; cerchiamo di limitarci a favorire ora le realtà produttive rispettando le regole di salvaguardia personale. La passeggiata, le riunioni parentali, i party, possono anche aspettare. Dobbiamo essere certi che le nostre uscite non siano nocive anche per le persone che amiamo maggiormente.Ora più che mai abbiamo bisogno di credere in un aiuto divino ! Ahimè! A nostre spese sappiamo che senza fede non c'è calcolo che tenga.E come ha ribadito spesso Giuseppe Conte nel discorso del 26 Aprile 2020:ATTENZIONE!