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Il fuoco di un camino


Stavo ore a guardare il fuoco che lentamente consumava la legna fino a ridurla in carbone. Il silenzio che regnava in quella oasi di pace, placava il mio animo tormentato. Aveva poco importanza il sentore di fumo che impregnava i miei vestiti; ipnotizzata dalla brace rosso fuoco, ne divoravo la bellezza.  Nonostante la fiamma fosse spenta, il calore che emanava era ancora avvolgente come un vecchio scialle lana, bisunto e sdrucito. Mi sentivo proiettata in uno stato primordiale, vestendo l'ignoranza di ciò che il terzo millennio ci avrebbe propinato. Il calore proveniente dal caminetto oltrepassava la pelle asciugando le ossa inumidite da una vita troppo meccanica. Mi ubriacavo rapita da un esistenza che non mi apparteneva. Sapevo che finita la tormenta che devastava gli animi, la vita   mi avrebbe presentato il conto. Sarei ritornata a dare a Cesare ciò che era di Cesare, e a Dio ciò che era di Dio. L'esperienza ti rende consapevole di non sapere mai abbastanza; e che cercare di tenere alta la guardia non ti risparmia le delusioni. La vita ti cambia continuamente; e ciò che affermavi a gran fervore che non sarebbe mai mutato, è mutato. Inutile cercare di ribellarsi all'inevitabile. Una cosa è certa, se non ti distrugge, ti fortifica; e una roccia è sempre un pilastro in grado di sorreggerti.