ricomincio da qui

Visita al cimitero


 L'ira del maltempo sembra essersi placata. Dopo giorni di furia tempestiva, gli alberi finalmente stanno riposando come i neonati dopo una notte inquieta. Ieri mattina sono stata al cimitero, ho comprato dei fiori da depositare sulle tombe dei defunti.Per  mia madre ho comprato una rosa glitterata di rosso, una di quelle create da un arbusto dal grosso gambo senza definizione; almeno il vento non lo avrebbe spezzato visto che soffiava così forte da piegarli  persino nei pesanti vasi  del fiorista.   Dopo aver acquistato i fiori, io e mio marito ci siamo inoltrati tra i sentieri labirintici delle lapidi; da sola mi sarei sicuramente persa . Il vento freddo mi sferzava i capelli coprendomi persino la vista -e non solo il vento, ma anche le lacrime che a causa della recente dipartita di mia madre, erano ancora più copiose.  Stranamente non regnava la solita pace che normalmente mi accoglieva in cimitero; al contrario era come se il vento, complice dei defunti, avesse deciso di consegnare i fiori direttamente alle anime in cielo. Il giorno dei morti il cimitero è sempre ultrapieno di fiori,  e quest'anno svolazzavano danzanti persino nell'aria: un valzer giocoso a intrattenere i visitatori; quelli che non fluttuavano, intralciavano il cammino. Investita da una marea di fiori freschi e odoranti, mi barcamenavo in una miriade di volti giovani e datati. Mi è sembrato così strano vedere tra date recenti, una lapide che risaliva al 1800; mi domandavo chi mai fosse rimasto in vita a rinnovarne il posto ( poiché ogni 10 o 20 anni bisogna farlo altrimenti finiscono tutti nell'ossario).  Mah!  Ora cambiamo argomento e occupiamoci della prossima ricorrenza, ma ancora è troppo presto per parlare del Natale -ho delle castagne sul fuoco da arrostire.