ricomincio da qui

Il trasferimento.


            
               Spruzza un clic          Oggi iniziamo a scrivere una nuova storia - iniziamo perché i vostri commenti sono importanti per me.La storia ha come protagonista una donna in carriera.####Genoveffa sapeva bene che accettare la promozione l'avrebbe costretta a trasferirsi, il che significava dover lasciare la sua famiglia per un anno o forse più. Suo marito la spinse a non mollare, e che comunque potevano vedersi ogni fine settimana.Non è che l'idea di lasciare suo marito Sergio e suo figlio Gianni da soli per cinque giorni a settimana la convinceva molto, ma a quanto pare non aveva alternativa.Ornella, il suo capo, aveva usato un tono perentorio nel comunicarle la promozione: - per poter svolgere egregiamente il ruolo di responsabile vendite devo necessariamente trasferirti nella sede di Firenze. Un sacrificio che sicuramente ti porterà solo dei vantaggi.A Genoveffa non restava molta scelta;  e anche perché l'idea di non dover subire più la tirannia di Giulio, attuale responsabile vendite , era molto allettante. Così, spinta anche dell'incoraggiamento di Sergio, decise di accettare la promozioneLa partenza era imminente, e lei dovette preparare i bagagli in men che non si dica per trasferirsi nella nuova sede. Sergio era così entusiasta della promozione di Genoveffa che l'aiutó con solerzia a prendere il primo aereo che la portava a Firenze. Gianni invece, dal canto suo, sembrava molto dispiaciuto della partenza materna; era molto attaccato a lei, e l'idea di doversene separare, anche se solo per cinque giorni a settimana, non gli andava affatto a genio; ma ormai aveva 14 anni, non poteva frignare come un bambino. Genoveffa non poté fare meno di trattenere le lacrime nel salutare il figlio; lo strinse forte a se e gli raccomandò di fare attenzione al papà - non vorrei si desse alla pazza gioia ora che io non ci sono.Salutò la sua piccola famiglia e si avviò verso gli imbarchi dell'aeroporto di Palermo.In attesa che aprisse il gate, chiamò la madre Silvia per dirle che stava per salire in aereo.- Ma che mi significa che una donna deve fare carriera! E già tanto che lavora; pure fuori casa deve andare? Ma perché Sergio non può provvedere a te senza tanti sacrifici?-Il tono di sua madre - donna d'altri tempi- la irritava; quindi smorzò la chiamata dicendole che doveva affrettarsi a salire in aereo.Una volta imbarcata e allacciata la cintura di sicurezza, un flebile dubbio le attraversò la mente.Schiacciò il pensiero con un gesto della mano come se si togliesse una mosca dal naso; e  un profumo familiare inondò le sue narici. A parte Sergio, dove lo aveva già sentito?Un inutile tentativo il suo; la mente ultimamente era troppo affollata da pensieri e preoccupazioni per poter ricordare gli eventi frivoli.L'aereo stava per decollare, e Genoveffa ne approfittó per chiudere gli occhi. Riposare un po' non poteva farle altro che bene, considerato lo stress degli ultimi giorni.