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poesie prose e testi di L@ur@

 

UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

Per chi volesse leggere la storia"Un passo indietro per farne uno avanti" sin dalle prime pagine;basta cliccare sui link.

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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

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Messaggi di Luglio 2018

Verità taciute 2

Post n°1540 pubblicato il 31 Luglio 2018 da lascrivana

 

Paolo si sentiva oppresso da quella strana e sconosciuta sensazione; la pietà per quelle vittime costrette a girare video hard per riempire le sue tasche, iniziava a farlo sentire a disagio.

-Com'è possibile che tutto questo che finora mi ha lasciato indifferente, ora, proprio ora inizi a pesarmi? -

Cristina parlava di coscienza a Paolo, senza sapere che lui non fosse nemmeno a conoscenza della sua esistenza. 

Il fumo che annebbiava il piccolo locale d'incontro per i suoi loschi affari, copriva il volto dei suoi compari come un velo di seta scura. Il ghigno che faceva intravedere il chiarore dei denti, rendeva la loro presenza inquietante.

-         Che cavolo mi avete dato da bere e da fumare? -

Sbiascicò Paolo con la sigaretta tra i denti e lo sguardo furente.

Gli altri lo guardarono stupiti, era tutta la sera che si comportava stranamente; ma ora iniziava davvero a dare i numeri.

Senti Paolo, se hai voglia di prenderci per il culo caschi male. Ti abbiamo appena detto che una delle nostre puttanelle si è ribellata ed è andata dalla polizia, e tu te ne esci fuori con ste stronzate! Stai fumando erba buona non quella che rifili agli altri-

Lo sguardo di Paolo non era più furente, ora lanciava dardi di fuoco. Se non fosse stato per l'intervento di Giulio e Sandro, avrebbe ridotto Giacomo a polpette.

I due lo portarono di peso fuori dalla stanza con il tentativo di calmarlo; ma lui dopo essersi strattonato dalla presa; si allontanò mandando tutti a quel paese.

 

 

Nel rientrare a casa, Paolo fu costretto a sostare per vomitare. La testa gli girava vorticosamente e la nausea gli impediva di respirare. Incomincio a pensare seriamente di aver ingerito qualcosa di avariato; ma Giacomo aveva ragione, a cena non aveva mangiato nulla, e nemmeno bevuto più di tanto. In quanto al fumo, aveva solo aspirato un sigaro. Scesa dalla macchina per fare due passi all'aria aperta nel tentativo di riprendersi. Ma uno strano senso di angoscia gli contorceva le viscere; forse la paura che la polizia potesse arrivare fino a lui, lo aveva messo in uno stato d'ansia non indifferente.

In lui si fece strada la certezza che era stata proprio la rivelazione di Giacomo a farlo stare male.  Un improvviso tremore lo costrinse a infilare le mani in tasca. Il solo pensiero che Cristina avrebbe potuto scoprire la verità lo faceva andare in visibilio.

-Maledetto il giorno che l'ho incontrata! -

Sbraitava tra sé dando tutta la colpa a Cristina della situazione.

-Se io non avessi perso tempo con lei, sono certo che non saremmo arrivati a questo punto-.

L'idea di dover ingaggiare un sicario per uccidere la donna che li aveva denunciati, non gli piaceva tanto. Ma non aveva scelta!

 

 

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Versione corretta.

Post n°1539 pubblicato il 27 Luglio 2018 da lascrivana

"Ho chiesto un parere a Danio Mariani in merito al mio ultimo racconto, e lui mi ha risposto con una versione corretta. Ho deciso di pubblicarla poiché merita tutta la mia gratitudine per il tempo che mi ha dedicato".



Quelle verità taciute pesavano sulla coscienza come piombo. Paolo non era mai riuscito a raccontare del suo reale passato e presente a Cristina, per lei aveva costruito un’identità su misura. Quella di un uomo perbene, generoso e ricco, il classico principe azzurro che ogni ragazza sogna. Ed era riuscito talmente bene in quel ruolo, tanto da convincere persino se stesso che le stava dicendo la verità. Se solo Cristina avesse saputo della provenienza del suo capitale, sicuramente l’avrebbe lasciato seduta stante.

La pubblicazione di video Hard su internet, con filmati estorti illecitamente, gli aveva consentito di costruirsi un impero, ed ora erano gli altri a lavorare per lui. Il tutto avveniva nella massima segretezza e in diversi parti del mondo, riusciva a pubblicare la feccia della feccia ma poco gli importava. Non aveva mai voluto sapere come erano riusciti a procurarsi quei filmati di stupri, incesti e pedofilia, l'importante è che rendessero alla grande. E’ chiaro che nei filmati le vittime apparivano consenzienti, anche se in realtà non era così, e lui lo sapeva bene anche se fingeva di credere a quelle fandonie che i suoi clienti gli raccontavano. Aveva fatto credere a Cristina che la sua ricchezza provenisse dalla sua catena di negozi specializzati in elettrodomestici e computer, ma era solo una copertura, i milioni li aveva guadagnati facendo quel lavoro sporco.

Aveva conosciuto Cristina sulla rete, proprio mentre cercava qualcuna da agganciare per i suoi film hard. Sin da subito, fu colpito dalla sua semplicità e bellezza, oltre che dalla sua genuina innocenza. Lei rappresentava l’aria pura, il candido, il fresco. Non poté fare a meno di innamorarsene e di far di tutto per conquistarla. Pur non avendo moglie, l’aveva tenuta nascosta come un amante, pensando così di proteggerla e di tenerla fuori dai suoi sporchi affari.

Lei e la sua famiglia erano persone perbene e pulite, ma quando ripiombava nel caos delle discoteche, nella puzza di alcool che emanavano ragazzi e ragazze ancora in tenera età, gli sembrava di attraversare l’inferno. Eppure era grazie a loro se poteva permettersi una vita agiata. Il solo pensiero che anche Cristina avrebbe potuto fare la stessa fine, lo faceva andare fuori di testa.

 
 
 

Verità taciute

Post n°1538 pubblicato il 25 Luglio 2018 da lascrivana

Quelle verità taciute pesavano sulla coscienza come piombo.  Paolo non era mai riuscito a raccontare del suo reale passato e presente a Cristina. Per lei aveva costruito un’identità su misura; quella di un uomo perbene, generoso e ricco, il classico principe gentiluomo che ogni ragazzina sogna.

Era riuscito così bene a recitare quel ruolo, da convincere persino se stesso. Se solo Cristina avesse saputo la verità sulla provenienza del suo capitale, sicuramente l’avrebbe lasciato nell’immediato.

La pubblicazione di video Hard su internet con filmati estorti illecitamente gli aveva consentito di costruirsi un impero; ora erano gli altri a lavorare per lui. Il tutto avveniva con la massima segretezza e in diversi parti del mondo; riuscendo a pubblicare la feccia della feccia. Paolo non aveva mai voluto sapere come erano riusciti a procurarsi quei filmati; stupri, incesti, pedofilia, rendevano alla grande. In fondo quel mondo che osava giudicarlo non era poi meglio di loro, visto che guardavano quei filmati avidamente. E’ chiaro che nei filmati le vittime apparivano consenzienti, anche se in realtà non era così, e lui lo sapeva bene anche se fingeva di credere a quelle balle che i rivenditori gli raccontavano.

Paolo aveva fatto credere a Cristina che la sua ricchezza era dovuta alla catena di negozi che vendevano elettrodomestici e computer; è vero che anche parte del suo capitale derivava anche da lì, ma i milioni di euro li aveva guadagnati facendo il lavoro sporco.

Aveva conosciuto Cristina sulla rete, proprio mentre cercava qualcuna da agganciare per i suoi film hard.

Fu colpito dalla sua semplicità, bellezza e innocenza. Lei rappresentava l’aria pura, il candido, il fresco. Non poté fare a meno di innamorarsene e di far di tutto per conquistarla. Pur non avendo moglie, l’aveva tenuta nascosta come un amante; in questo modo la proteggeva dai rischi dai suoi malaffari.

Man mano che il tempo passava e il suo amore per Cristina aumentava, in Paolo cresceva il desiderio di essere l’uomo che aveva inventato per lei.

Lei e la sua famiglia erano persone perbene e pulite. Non si stancava mai di vivere quella vita che ad altri sarebbe sembrata noiosa, ma che a lui appariva come paradisiaca.

Quando rimpiombava nel caos delle discoteche, nella puzza di alcool che esalava da ragazzi e ragazze ancora in tenera età, gli sembrava di attraversare l’inferno. Eppure era tutta quella gioventù il suo maggior successo: ragazze indotte a bere e a impasticcarsi con roba che gli avrebbe fatto dimenticare persino la propria identità.

Il solo pensiero che qualcuno avrebbe potuto approfittarsi di Cristina in questo modo, lo faceva uscire fuori di testa! Sarebbe stato capace di ucciderlo con le proprie mani.

 
 
 

Riflessioni di un caldo pomeriggio estivo.

Post n°1537 pubblicato il 23 Luglio 2018 da lascrivana

Al di la del bene e del male; della menzogna e della verità, esiste un ideale di giustizia e di pace che trova concretezza solo quando lo si vive con sacrificio.

Quando professiamo un credo, ricordiamoci di viverlo per renderlo più credibile.

E soprattutto non rendiamo vani gi insegnamenti che la nostra fede generosamente ci elargisce.

Sappiamo di avere una coscienza solo quando il rimorso c'impedisce di comportarci con menefreghismo; quindi è inutile pensare che chi agiisce con malignità ne abbia una.

Se non ci pieghiamo innanzi alla sofferenza, non possiamo dire di conoscere l'amore e la compassione.

Siamo esseri umani deboli e spesso sbagliamo; l'importante è che non ci culliamo nell'errore per farne ancora più gravi.

La delusione è la conseguenza di una fiducia mal riposta; ma anche di un amore che il solo provarlo ci ha reso felici per un po'.

Allora, sapete che facciamo per stare meglio?

Eliminiamo dalla nostra mente il male, e ricordiamo solo il bene.

Se sappiamo volerci bene, la tristezza della mediocrità non ci ferirà a lungo.

E'' difficile anche per me; ma ci proverò a svuotare la mente da tutto ciò che mi ha ferito.

Ho solo voglia di sentirmi leggera nella mente; visto che mi è proprio difficile diventarlo fisicamente.

Buona estate a tutti!

Spero che il mio pensiero abbia potuto rinfrescarvi le idee.

 

 
 
 

Amori criminali

Post n°1536 pubblicato il 19 Luglio 2018 da lascrivana

 

I suoi occhi color nocciola brillavano di una luce nuova; la speranza, si era fatta strada da sola fino a che non aveva trovato la certezza di dare forma al sogno.

Seppur il destino aveva scelto un momento inopportuno per il loro incontro, l’antico sentimento riaffiorava spazzando via tutta la tristezza, la frustrazione, e l’inquietudine che l’avevano condotta inconsciamente da lui.

Per troppo tempo Linda aveva lottato per sopprimere l’attrazione e il desiderio che provava per Sandro; e di certo non immaginava che la nefasta circostanza l’avrebbe riportata a percorrere la via del suo antico desiderio.

Seduta sull’orlo del divano guardava Sandro con occhi avidi, controllando a fatica i battiti accelerati del suo cuore; aveva paura che lui potesse sentirli e scappare da quel sentimento che in passato gli aveva procurato tanta sofferenza.

E invece Sandro se ne stava zitto guardandola stupito. Lo sguardo di Linda lo lasciava interdetto, aveva persino paura a chiedergli perché lo fissasse in quel modo. Ma non aveva scelta, se non voleva farla scappare di nuovo doveva essere certo di non essersi sbagliato.

-       -  Cosa c’è Linda? Perché mi guardi così?-

 A quel punto sentendosi scoperta, non le restò che dirgli la verità.

-        - Voglio respirare la tua presenza Sandro. Per troppo tempo mi è mancato l’ossigeno sommersa dal fango della mia triste realtà. E ora che sono qui, innanzi a te, mi accorgo di essere stata per tutto questo tempo in apnea. Non m’importa se dopo averti detto questo tu scapperai a gambe levate … ma almeno per una volta voglio avere la certezza di aver detto quello che veramente pensavo-.

A quel punto, l’inevitabile accadde; in fondo poi, non era più così impossibile.

Almeno era quello che pensava Linda prima che un proiettile le attraversasse il cuore lacerando il torace di Sandro che la teneva stretta.

Un’esplosione di sangue metteva fine a quella relazione appena iniziata. Lui, Giacomo, il demone che per anni l’aveva tenuta prigioniera nelle grinfie del suo amore sadico e malato, aveva freddamente ucciso i due amanti.


 

 
 
 

Mi piace...

Post n°1535 pubblicato il 17 Luglio 2018 da lascrivana

C'è  una calma insolita stasera tra le mura domestiche. 

Il senso di pace che aleggia nell'aria mi coccola dolcemente; come se qualcuno lassù  avesse deciso di prendersi cura di me.

Il buon Dio sembra che stasera abbia voluto regalarmi questa sensazione di libertà.

 

 
 
 

Erano altri tempi

Post n°1534 pubblicato il 15 Luglio 2018 da lascrivana

Erano altri tempi

Quelli in cui le  sere d'estate li passavi in spiaggia

seduti a cerchio intorno a un falò 

cantando a squarciagola fino a tarda notte

Erano altri tempi

Quando la calura opprimente 

costringeva la famiglia a passare

le nottate in cortile con i vicini di casa

Erano altri tempi

Quando nelle serate di luglio

il sonno appesantiva le palpebre 

di noi bambini

facendoci addormentare sfiniti 

nelle nostre case di cartone

costruite su un tavolo

Era un altra vita quella

L'ignoranza  e l'innocenza 

erano le nostre carte vincenti

poiché  hanno saputo regalarci 

la felicità. 

 
 
 

Erano altri tempi

Post n°1533 pubblicato il 15 Luglio 2018 da lascrivana

Erano altri tempi

Quelli in cui le  sere d'estate  li passavi in spiaggia

seduti a cerchio intorno a un falò 

cantando a squarciagola fino a tarda notte

Erano altri tempi

Quando la calura opprimente 

costringeva la famiglia a passare

le nottate in cortile con i vicini di casa

Erano altri tempi

Quando nelle serate di luglio

il sonno appesantiva le palpebre 

di noi bambini

facendoci addormentare sfiniti 

nelle nostre case di cartone

costruite su un tavolo

Era un altra vita quella

L'ignoranza  e l'innocenza 

erano le nostre carte vincenti

poiché  hanno saputo regalarci 

la felicità. 

 
 
 

Serate caotiche

Post n°1532 pubblicato il 13 Luglio 2018 da lascrivana

Fa caldo stasera. Abbiamo lasciato la finestra aperta anelando un po d'aria fresca. Con la stagione estiva sono iniziate le serate al bar con musica e concerti. A meno di 100 metri da casa mia, ci sono due bar che stasera hanno deciso in contemporanea di fare 2 concerti diversi. Vi lascio immaginare cosa entra in casa oltre all' aria fresca. Non ci si capisce niente! Uno suona una musica, e l'altro un altra. Mah!

 
 
 

La magia della montagna.

Post n°1531 pubblicato il 07 Luglio 2018 da lascrivana

 

Oggi narrerò delle sensazioni riportate in montagna; della pace che si respira totalmente immersa nel verde della natura.

Mi piace stare seduta in riva al lago ascoltando il fruscio delle foglie e cullarmi con la nenia dei lamenti dell’acqua riportati dal vento dispettoso che impertinente s’infila tra gli aghi di pino e i giganteschi abeti che delimitano il litorale.

La montagna, anch’essa unica nel suo genere, sa offrirti emozioni diverse da quelle provate al mare; sensazioni forti che hanno il potere di farti toccare con mano l’imponenza della natura forte e massiccia. L’aria diventa più leggera, e il sole più cocente. I raggi che si filtrano come lame tra la fitta boscaglia, si posano cocenti sulla pelle rinfrescata all’ombra dei sempre verdi: un contrasto piacevole che ha il potere di risvegliare i sensi e rigenerare lo spirito.

La natura sa stupirti in mille modi se ti abbandoni al richiamo delle sue meraviglie; e sa anche lasciarti nella mente indelebili ricordi.

C’è tutto un mondo intorno al di là del bene e del male, che sa come cancellare le brutture della vita che sconvolgono l’umanità.

 

Il vento dispettoso


 

Mormora il vento nella radura

mentre si burla della natura

Soffia dispettoso sulle foglie ingiallite

spezzando i rami dal tempo indeboliti

Accarezza il viso e scompiglia i capelli

spazza le strade e sposta i cartelli

Della sua furia non ti fidare

ripara quello che lui fa volare

Altrimenti ti ritrovi a rincorrere invano

tutti i fogli che avevi in mano.

 


 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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