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Messaggi di Ottobre 2020
Post n°1773 pubblicato il 31 Ottobre 2020 da lascrivana
Il ricordo della tua testa stanca riversa sulla spalliera di quella poltrona vecchia e bisunta, mi sovviene spesso ora che condivido i tuoi piccoli piaceri. Arrivavi carico di legna da ardere, la sistemavi nel camino e poi ti facevi da parte per farci spazio. Quando noi fratelli eravamo tutti a casa, si litigava spesso per quella vecchia poltrona vicino al fuoco; tu invece ti accontentavi di averla solo per dieci minuti dopo pranzo per riposare un po prima di riprendere il lavoro. Poi ci siamo tutti sposati, e quella vecchia poltrona é rimasta solo per te. Sono passati parecchi anni, e ora che ho anch'io la mia poltrona vicino al camino, il tuo ricordo torna a scaldarmi il cuore. Piacciono anche a me quelle piccole abitudini che piacevano a te; così come ho ereditato la tua stessa speranza in quel credo. Tu mi hai trasmesso la magia della fede, e io continuo a perseverare nella speranza del miracolo. Oggi più che mai ho bisogno di sentirti vicino nella preghiera che ancora ci unisce. Questa pandemia è una guerra combattuta su un fronte sconosciuto; la tua papà era fatta di bombe e fucili, la nostra di nemici invisibili che minacciano la libertà. Le parole sono i più acerrimi avversari che continuano a confondere le menti. Questo virus richiede scaltrezza e intelligenza, rispetto e obbedienza; eppure sapessi quanto difficoltà incontrano gli uomini ad osservare queste piccole regole. Sai papà, quando li vedo incaponirsi nell'opporsi alle raccomandazioni, penso che si alleino inconsapevolmente con il nemico. Tu la guerra l'hai combattuta da giovane, io in età avanzata; in ogni caso la sensazione è la stessa: non ti senti più al sicuro nemmeno tra le mura domestiche! Non ci resta altro che pregare affinché questo inferno finisca presto.
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Post n°1772 pubblicato il 24 Ottobre 2020 da lascrivana
via WEB Un pianeta migliore è un sogno che si realizza quando ognuno di Noi decide di migliorare se stesso. (M. Gandi) Riporto il pensiero rilasciatomi da un amico poichè mi ha fatto riflettere su una convinzione che mi ha sempre accompagnato nella vita; cercare di rendermi la vita migliore attraverso l'immaginazione è stato il mio unico obiettivo sin da bambina. Ricordo che quando il reale mi rattristava o annoiava, io mi rifugiavo nel mondo dei sogni: e li avevo tutto quello che desideravo. Realizzai di quanto bene avesse fatto alla mia vita questo ideale all'età di 16 anni. Le mie amiche e parenti più o meno coetanee, non facevano altro che lamentarsi e rattristarsi di tutto quello che non potevano fare o avere; io, dal canto mio, affacciata dalla finestra della cameretta con il viso spiaccicato sul vetro, guardavo la strada sognando di percorrerla. Mi dicevo che non era giusto sprecare nelle lamentele un età bellissima che non sarebbe più ritornata, e che vivere nella tristezza non avrebbe di certo migliorato il presente; cosi mi sdraiai sul letto mi presi un libro e leggendo cominciai a sognare,e anche se lo avevo sempre fatto, quel giorno ne ebbi la certezza Ricevetti i miei primi libri di favole il giorno della prima comunione. Se chiudo gli occhi mi sembra ancora di sentirne il buon odore che mi aveva travolta. Ho accarezzato a lungo la lucida copertina con l'immagine dei tre porcellini. Poi non dimenticherò mai il titolo del libro successivo che ebbi la fortuna di leggere; esso andò oltre le favole "Per un sacchetto di biglie". Non ricordo con esattezza la trama, ma conservo la sensazione che quella storia mi lasciò e che mi trasformò mentalmente. Le emozioni forti che mi accompagnarono nella lettura, mi fecero venire voglia di tuffarmi in altre storie altrettanto coinvolgenti. Lessi così tanto da non ricordarne il numero; le biblioteche diventarono il mio paradiso mentale. Quando entrai nella community di libero, non mi sembrò vero che tanta gente potesse regalare gratuitamente la bellezza dei propri pensieri e delle proprie poesie; tra l'altro ho scoperto anche la bellezza di leggere con la colonna sonora di accompagnamento. La musica introdotta nei bellissimi post, rendevano gli scritti più emozionanti. E fu così che decisi di aprire un BLOG e di iniziare a scrivere. Inizialmente la mia scrittura non era affatto scorrevole! Ma nonostante la mia poca esperienza ero decisa a non mollare: convinta che se avessi perseverato avrei imparato a scrivere meglio. Oggi posso affermare di esserci riuscita; anche se la strada da percorrere è ancora lunga. La consapevolezza che non esiste un limite di età per l'immaginazione, non mi fa disperare del tempo che scorre lasciando segni sulla mia pelle. Imparerò ancora e ancora, e per questo sono grata alla mia testardaggine e facciatosta. A volte mi sento come quel brutto anatroccolo che pian piano si trasforma in un bellissimo cigno ( e come bellissimo non mi riferisco fisicamente, ma mentalmente) .
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Sono tante le voci discordanti sul covid che intasano il web; ma neanche il reale scherza. Stiamo combattendo contro due nemici invisibili che dilagano a macchia d'olio: l'ignoranza e il covid. Siamo in guerra! Fatevene una ragione e smettetela di accusare il governo di despotismo. Se alcuni esercizi sono stati scelti rispetto ad altri, lo hanno fatto per favorire l'economia con quelli più produttivi. Un conto è far circolare 50 persone a sperperare il virus, un altro è 100. La matematica non è un opinione! Più grandi sono i numeri della moltiplicazione, più cospicua è la somma. Rispettare le regole é un obbligo verso se stessi e chi si ama. Se si convive civilmente con questa realtà odierna, potremo essere tutti disciplinamente curati e seguiti. Ho fatto meno fatica a sbrogliare burocrazie in questo periodo che negli anni precedenti. Abbiate fede e lasciamo lavorare in santa pace chi ci governa in merito alle precauzioni da prendere al covid. L'opposizione collabori invece di denigrare. Il nemico invisibile è anche senza patria e famiglia, sta dilagando a livello mondiale. Combatterlo richiede intelligenza, scaltrezza e complicità. Le diatribe sono inutili e ingrassano il virus. Ritorneremo ad essere liberi soltanto se rispetteremo il protocollo. La nostra arma di difesa oggi, è l'obbedienza e la responsabilità. Nel mio piccolo ho fatto del mio meglio per evitare la diffusione. Sono stata chiamata in guerra e ho indossato la corazza della disciplina e combatto con l'arma dell'obbedienza. Quando tutto questo sarà finito, ognuno di noi potrà sentirsi fiero di se stesso e dei sacrifici fatti. Oggi possiamo essere tutti eroi rispettando il protocollo, non ribellandosi.
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Post n°1770 pubblicato il 15 Ottobre 2020 da lascrivana
Abbiamo agito bene finora con le cautele per scongiurare che la curva dei contagi da covid si allarghi di più. Nonostante le numerose critiche, abbiamo avuto la possibilità di conservare la vita di qualche nostro parente fragile e anziano, sennonché la nostra stessa vita. Proseguire sulla stessa linea mi sembra d'obbligo, quindi teniamoci le maschere ed evitiamo gli sproloqui beceri e inutili. Finché possiamo raccontarlo, critichiamo la decisione del governo, quando poi non possiamo più criticarlo è perché ci troviamo sotto terra. Al momento inventiamo attività alternative che consentano il prolificare della produzione. Seguiamo l'indagine di mercato e adeguamoci ad essa. |
Ritorniamo alla stagione dei film che sto seguendo. Ieri ho visto Albert Nobbs, narra la storia di 2 donne che per esigenze personali sono state costrette a indossare i panni di un uomo. Il protagonista Albert lo ha fatto a causa di un trauma subito dopo essere stata violentata da 5 uomini, la seconda per una scelta di esigenza fisica - all'epoca non era affatto vista di buon occhio l'omosessualità -. Ciò che mi ha maggiormente colpito, nonostante la differenza delle esigenze, la complicità che si è creata tra queste 2 anime che si sentivano emarginate dalla società attuale. Avevano creato un mondo tutto loro, dove la finzione le apriva le porte alla libertà di una verità invisibile agli occhi degli altri, e non solo, nonostante la fragilità delle apparenze, Albert aveva una sua ambizione -metteva da parte tutti i soldi che guadagnava come cameriere, per aprirsi un negozio tutto suo.
Un giorno, dopo che la febbre tifoidea aveva portato via la donna della sua amica, hanno provato a reindossare i capi femminili, lo hanno fatto per nostalgia; ma entrambi erano consapevoli che non li avrebbero mai più indossati. Un film molto bello e dolce.
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Narrare del mio passato, nonostante i sacrifici e le costrizioni, non mi provoca affatto dolore. Senza di esso non potrei mai sentirmi completa. Non è stato facile, ma le difficoltà mi hanno fortificata e mi hanno insegnato ad apprezzare ogni piccola cosa, e questo mi dato la possibilità di godere appieno la gentilezza altrui. Ho sempre cercato nel mio piccolo di proteggere le persone che amo, concedendomi a loro anima e corpo. Questo non lo scrivo per vantare la mia generosità, bensì per fare luce su una realtà spesso non tenuta in considerazione. Ognuno di noi ha una voce della coscienza che parla in merito al carattere e all'educazione ricevuta, e questo ci porta a compiere delle azioni che servono a placata e a nutrirla. Se io non eseguo gli ordini che essa mi detta, non mi fa prendere pace: attanagliata dai sensi di colpa vivo male qualsiasi azione compiuta per mero egoismo; così spesso e volentieri per vivere in pace sono costretta ad assecondarla. A questo punto il bene diventa un boomerang: ricevo nell'immediato la risposta alla mia buona azione... mi fa star bene! Ringrazio il cielo per questo; poichè molti per star bene sono costretti a compiere azioni spregevoli e cadono spesso in balia di alcool e droghe varie. È importante riconoscere il giusto merito alle nostre buone azioni; e non pensare mai che la ricompensa la si debba ottenere in futuro. La verità è che la otteniamo subito, solo che non tutti ce ne accorgiamo; e alcuni sono soliti dire "chissà se un domani saranno così gentili con me!" oppure "che ti pare che gli altri useranno il tuo stesso riguardo?". Sono frasi che sento spesso dire e che non mi appartengono. Fare del bene fa star bene; e spesso non lo si dice per rinfacciarlo, ma per rivalutarlo. Conoscerne i benefici personali che si ottengono nell'immediato per non complicarsi la vita aspettandosi una premiazione futura; e soprattutto per non cadere nell'inganno di "quello che fai è tutto perduto". Diamo più valore alle nostre buone azioni senza considerarle solo generose per gli altri; iniziamo a meditare sul bene che compie sulla nostra coscienza. Questo post non vuole essere una predica o manifestare a pieni titoli il proprio buonismo; bensì a rivalutare il concetto del bene che si fa agli altri. |
Post n°1767 pubblicato il 03 Ottobre 2020 da lascrivana
Ultimamente sono a corto di argomenti, mi riesce difficile persino relazionarmi in una discussione; preferisco di gran lunga guardare un film e immedesimarmi nel personaggio. Stamani ne ho visto uno che mi ha riportato indietro nel tempo, precisamente nella mia infanzia. Il film che ho visto porta il titolo "la religiosa" -già basta questo per farvi capire quante cose abbiamo in comune con la protagonista. Mi sono rivista nella sua innocenza a provare sentimenti sconosciuti; difficili da definire, ma sicuramente indimenticabili. Il rapporto monacale non è stato sicuramente facile, e i sentimenti provati variavano da suora a suora. Alcune mi stavano simpatiche, altre scaturivano in me un orribile sensazione di repulsione; altre ancora erano provviste di un naturale carisma da destare in me uno stato di profonda ammirazione. Non era facile relazionarsi quotidianamente con questa girandola di emozioni; passavo dall'odio all'amore in un nano secondo. Non potevo di certo evitare quelle più odiose, poichè ognuna aveva un ruolo diverso nella gestione delle educande. C'era la suora campanella - quella che ti svegliava alle 7 del mattino - il mio umore dipendeva da quella di turno. Quelle più gradevoli erano Suor cucina e Suor refettorio. Un bellissimo rapporto lo avevo instaurato anche con Suor guardaroba; mentre il resto della giornata lo trascorrevo con quelle più odiose. Anche se a differenza della protagonista non dovevo farmi suora, la vita condotta in collegio era pressapoco la stessa. |
Inviato da: tanmik
il 29/02/2024 alle 05:50
Inviato da: tanmik
il 29/02/2024 alle 05:50
Inviato da: cassetta2
il 21/02/2024 alle 08:52
Inviato da: tanmik
il 15/02/2024 alle 04:08
Inviato da: tanmik
il 15/02/2024 alle 04:08