scubaworld

Elefante Bianco 12/02/2007; L'immersione più bella del mondo!


Notte strana, passata tra sonno profondo e dormiveglia agitata. Nella confusione dei miei pensieri vedo scene di ciò che è appena stato e di ciò che forse sarà. Poi mi sveglio del tutto e nella penombra vedo la muta penzolare sulla sedia, guardo il telefonino, nessun messaggio... sono le tre e venti, la mia mente si sposta a pochi chilometri da qui, ma la riacchiappo fissando l'attenzione sulla muta. Nel buio mi concentro sull'immersione che mi attende la mattina dopo. Penso a come fissare le tabelle sulla tasca della stagna, visto che non mi va di lasciarle libere o peggio ancora, in superficie. Penso poi a come e dove eventualmente sistemare il coltello e le lampade quando non le porterò sul caschetto. Mi riaddormento, e mi risveglio con la nebbia, guardo ancora che ore sono: le sette e mezza, ancora nessun messaggio. Sbuffo un po', aprendo la finestra e respirando la nebbia, una scocciatura, certo, ma non sarà questo a fermarmi.Mi alzo pigramente e preparo la colazione, poi ritorno in camera, mi gratto la testa con aria assorta pensando a tutto quello che devo assolutamente portare e sistemare. Fisso le tabelle alla tasca della stagna e mi faccio i complimenti da sola per la geniale idea che ho avuto per il sistema di fissaggio, passo una quintalata di paraffina sulla cerniera e il talco su collo e polsini. Ecco fatto. Ficco tutto dentro al sacco stagno insieme al sottotuta speleo, calzettoni e maglietta. Poi è il turno della borsa, controllo le lampade e le fisso sul casco, provo quella principale, e riguardo le ultime cose. Ok, tutto a posto.Carico la roba in macchina, la nebbia si sta alzando, mi metto al posto di guida e faccio per partire. Alt. Manca qualcosa, torno in camera e prendo i miei CD, li sfoglio con aria poco convinta, ognuno di quelli ha un ricordo, e ora proprio non mi va di ricordare. Alla fine opto per i Nirvana, li metto a tutto volume, accendo una sigaretta e parto!!C'è traffico, ma la nebbia almeno non rompe le scatole, la voce di Cobain mi riempie le orecchie e ripenso a uno dei miei idoli della mia adolescenza, e mentre sono assorta in questi ricordi sbaglio strada. Porco Giuda, iniziamo proprio bene!! Impreco e torno indietro, massì, chissene... ho tutto il giorno per me, non ho nessuno che mi aspetta e posso fare tutto con calma e come mi pare.Mi accendo un'altra sigaretta e cerco di concentrarmi su quello che dovrò fare una volta in acqua. Probabilmente tutto dipenderà dalla visibilità, un paio di settimane fa era tutto in piena, quindi non mi stupirei di trovare il laghetto ridotto maluccio.Finalmente arrivo, non sto più nella pelle, il parcheggio è deserto, questo vuol dire che avrò il Paradiso tutto per me. Scendo dalla macchina alla svelta, e faccio un primo giro di corsa con lo zainetto e la sacca della muta. Salgo su per i gradini, arrivo tra le case e corro letteralmente attraverso le vigne fino a scorgere il lago. Esulto! L'acqua è perfetta. Scendo lungo il sentiero con il sorriso sulle labbra, e nella fretta quasi inciampo e per poco non finisco a terra, finalmente eccomi alla riva. L'acqua è un sogno, si vede a metri e metri sotto, mi pento in cuor mio di non aver portato via la fotocamera. Tiro un sasso al centro del lago, la quiete si spezza e la superficie s'increspa. Come mi assomiglia questo posto. Risalgo il sentiero correndo per prendere il resto dell'attrezzatura. Tre giri in tutto. E il peggiore è l'ultimo con il bibo in spalla. Devo fermarmi spesso a causa dei dolori alle costole e alla spalla destra. Maledizione, non vedo l'ora di essere in acqua!Finalmente finisco di preparare tutto quanto, le bombole e il resto dell'attrezzatura sono li sulla riva. Decido di fumare ancora una sigaretta prima di cambiarmi, quindi mi spoglio al freddo e infilo sottotuta e muta, attacco un cordino moschettonato alla cerniera e ci impiego un bel po' prima di chiuderla, pregando di non rompere tutto. Ok, anche questa è fatta. Mi siedo con le gambe dentro l'acqua e infilo le braccia negli spallacci del mio gav nuovo di pacca, sistemo gli strumenti, la lampada, le pinne, maschera, casco e guanti, poi ultimi controlli e... via!Galleggio li per un po', metto solo la faccia a contatto con l'acqua, e mi faccio scappare un SI nell'erogatore che solo le trote hanno sentito. Poi prendo il corrugato con la sinistra, scarico, svuoto bene i polmoni e via!!Pinneggio godendomi quella visibilità spettacolare fino ai 14mt, dove vedo la campana decompressiva lasciata li da qualcuno, ecco a che servivano quelle corde che spuntavano fuori dall'acqua. Sorrido e continuo con calma fino all'ingresso della grotta. Accendo tutte le torce, controllo i manometri e decido di fare il cambio erogatore, metto in bocca il Jetstream. Mi stacco dal dente e riparto, scendo tranquilla godendomi il panorama del mio Paradiso personale fatto di rocce e acqua. Il respiro è regolare, non sono agitata, qui mi sento a casa, bene, arrivo sui 33mt e punto la torcia in avanti, la luce attenua il buio e scorgo il punto in cui la grotta gira verso sinistra per poi precipitare nell'oscurità più totale fino alle viscere della terra. Faccio per avventurarmi fin li, ma una vocina mi riporta alla realtà. Mi ero ripromessa di stare lontana dalle quote a rischio narcosi, questa volta non avrei avuto nessuno al mio fianco a tenermi per mano o sottobraccio, ci devo fare l'abitudine a questo, è vero, ma non tutto in una volta, per oggi mi sono spinta giù abbastanza. Decido quindi di prendere la via del ritorno, magari perdendo tempo. Mi giro e l'ingresso è proprio davanti ai miei occhi, di un colore che va dal verde smeraldo al blu intenso, vedo la luce filtrare da li, oscuro la mia lampada e mi godo quello spettacolo che spezza il cuore. E mi viene spontaneo pensare agli esploratori quando dopo centinaia di metri percorsi nel nero come l'inchiostro girano l'angolo e vedono la sagola bianca che corre verso la luce. Scuoto la testa e ritorno a concentrarmi su quello che devo fare. Ricontrollo i manometri, altro cambio, mi rimetto in bocca il Cyclon e inizio la fase di risalita. Quando arrivo sui 28-29mt scorgo una piccola rientranza verso destra, quasi una saletta. Faccio per prendere lo spool, ma poi mi fermo: la visibilità è più che ottima e ho l'ingresso a vista, così mi allontano di qualche metro dalla sagola guida e inizio ad esplorare quella parte di grotta mai vista prima. Mi accorgo che senza rendermene conto sono riscesa, quindi do un'ultima occhiata alla "stanza" e torno sulla sagola. All'ingresso mi stacco un'altra volta, ma decido di andare a sinistra, vedo pezzi di altri fili e una trota immobile su un masso. Mi fermo li anch'io puntandole contro la torcia, ma non si muove, allora allungo una mano e faccio per sfiorarla, ma questa scappa via alla velocità della luce e va a nascondersi da qualche parte nel buio. Perdo tempo ancora un po' in quel punto della grotta che non avevo mai avuto la possibilità di godermi fino in fondo. Poi sbuco da dietro un sasso enorme e ho un tuffo al cuore alla vista del cielo e degli alberi che riesco perfettamente a vedere anche se ho una 20ina di metri d'acqua sopra alla testa. Quanto amo questo posto!!Perdo un altro po' di tempo nel laghetto, gironzolo intorno alla campana decompressiva e mi chiedo come funzioni, poi il freddo inizia a farsi sentire alle mani, anche questa volta ho messo su i guanti leggeri, inizio la risalita rispettando i tempi. Mi fermo il primo minuto alla quota di 9mt, poi 5' a 6mt dove mi accorgo che la sagola è lasca a causa di un elastico che si è tolto, la sistemo come posso sperando che possa reggere, continuo la risalita a 5mt al minuto, ultimo stop a 3mt, e finalmente una volta fuori dall'acqua non può che scapparmi un'esultazione!Ancora non ci credo! Sono appena uscita e già ho voglia di ritornare li sotto... ma tutto con calma, questa sera si porta a caricare il bibo, poi rum celebrativo, e venerdì tornerò nel mio angolino di Paradiso!