scubaworld

Cogol dei Veci, 12/01/2008


Sabato mattina, apro gli occhi di buon'ora al suono della sveglia, mi rigiro ancora un po' sotto al piumone cercando il coraggio di abbandonare il letto. Finalmente mi impongo di alzarmi e come uno zombie mi avvio verso la finestra.... Cielo grigio.... E te pareva!! Sbuffo, ma non posso farci molto perciò mi avvio verso la cucina a preparare il caffè.Finisco di sistemare le ultime cose e salgo in macchina.... Mentre guido verso Valstagna cerco di immaginare i luoghi meravigliosi che avrò la fortuna di visitare durante questa avventura. Finalmente arrivo e nel frattempo ha smesso di piovere! Saluto il mio buddy che era già li ad aspettarmi, apriamo il cancello, parcheggiamo le macchine ed iniziamo la lunga trafila per il trasporto dell'attrezzatura. Assembliamo tutto sulla riva, mettiamo il resto dell'equipaggiamento dentro a delle sacche stagne e poi carichiamo il tutto dentro ad un piccolo gommone che ci traghetterà da una sponda all'altra grazie ad una fune. Il mio compito consiste nello stare seduta senza far danni tenendo una cima in mano in modo che scorra sulla fune guida. Eseguo gli ordini guardando divertita il mio compagno che si lava con l'acqua piovana mentre, aiutandosi con la fune, porta il gommone sulla riva opposta. Scarichiamo l'attrezzatura sulle panchine, riponiamo le mute e i sottomuta al riparo dalla pioggia e iniziamo a portare le bombole decompressive fino alla grotta. Il tragitto non è lungo, ma è reso scivoloso dai sassi bagnati e coperti di muschio, perciò bisogna procedere con cautela. Lui porta la sua bombola il più avanti possibile, io invece mi fermo ben prima pensando che il tragitto con il bibo lo avrei fatto in acqua pinneggiando comodamente all'indietro fino ad arrivare fresca come una rosa all'ingresso dei Veci. Già... idea geniale!Ci cambiamo all'asciutto e mettiamo il bibo in spalla, il mio compagno dopo pochi passi nell'acqua decide di andare per il sentiero, mentre io persisto con la mia idea della comoda pinneggiata. Perciò entro in acqua fino alla vita, e subito si solleva un pantano immenso, ma effettivamente... chi se ne importa? Mi metto una pinna... ok, fatto... cerco di mettere l'altra... ma... dov'è?? Persa la pinna!! Non ci voglio credere!!! Metto la faccia in acqua e non vedo a 5cm per via del fango che ho sollevato... eppure deve essere qui da qualche parte!!!! La trovo a tastoni e me la infilo. Collego la frusta della stagna, ma questa inizia a trafilare. Porca miseria!! La scollego, dopo deciderò il da farsi. Mi avvio pinneggiando comodamente sul dorso fino ad arrivare alla bombola decompressiva. Poso tutto quello che ancora tengo in mano, ovvero maschera, guanti e caschetto, e assicuro la bombola al fianco. Faccio un altro breve tratto a nuoto, ma poi all'improvviso... stonk! Il bibo sbatte contro una roccia. Qui ci sono 20cm d'acqua e a nuoto non si passa. Sbuffo. Mi tolgo le pinne e mi avvio bardata come un albero di Natale verso il mio compagno che si trattiene a stento dalle risate e che è già li che mi aspetta. Mi cade un guanto. Mi giro ma non lo vedo. Mi viene un moto di nervoso... c'è corrente in superficie e se non lo trovo tocca ripescarlo chissà dove... sempre che lo ritrovi! Arranco con tutta l'attrezzatura addosso e scivolo su un sasso. Trattengo un'imprecazione. Mi libero del bibo e della decompressiva. Il mio compagno, prima divertito ora mi guarda perplesso. Metto l'attrezzatura al riparo dalla corrente e inizio a cercare il guanto che fortunatamente trovo quasi subito. Trascino l'attrezzatura fino a dove si trova il mio buddy... mi sento proprio un'impedita... Lui mi rassicura facendo qualche battuta per tirarmi su il morale e mi aiuta a vestirmi risolvendo anche il piccolo inconveniente della frusta della stagna. Prendo un po' di fiato e poi iniziamo la discesa. All'inizio c'è un po' di corrente, ma passati i primissimi metri tutto si calma. All'improvviso siamo avvolti dall'oscurità. Mi guardo attorno in quell'ambiente per me nuovo. Mi stupisce la visibilità, è davvero eccezionale, guardiamo dentro ad ogni anfratto e buco alla ricerca del piccolo abitante di quelle grotte: il proteo. Speravamo di vederlo, ma siamo riusciti a scorgere solo le impronte della coda e delle zampette sulla sabbia. Il mio buddy è un po' deluso, ma per me è già molto! Richiamo la sua attenzione sulla particolarità della roccia e gli chiedo cosa sono tutti quei buchetti sulla roccia bianca. Si tratta della sabbia che viene sbattuta contro le rocce dalla corrente creando quell'effetto particolare. Certo che Madre Natura ne ha di sorprese! Curiosiamo ancora li intorno, il mio compagno alla ricerca del proteo, io invece rapita dalla bellezza del paesaggio che ho la fortuna di ammirare. Decidiamo poi di tornare indietro e mi fermo a scattare qualche fotografia ad una trota che se ne sta immobile nascosta tra le rocce e nemmeno si cura della presenza di questi due strani individui che ha come ospiti in casa. Quando siamo a quote ben tranquille e con la volta sopra alla testa lasciamo la sagola e ci avventuriamo nel nero... mi vengono i brividi a vedere il vascone dall'alto che prende quasi le sembianze di un pozzo. Questo posto è fantastico!Riemergiamo sotto alla volta, al riparo dalla pioggia. Il tempo peggiora... meglio sbrigarsi!Ricominciamo il calvario del trasporto dell'attrezzatura, ma questa volta do retta al mio compagno e solo con il bibo in spalla ci lasciamo trasportare dalla corrente fino al gommone. Torniamo indietro ed è la volta di portare le decompressive e il resto del materiale. Scivolo ancora e sbuffo per la fatica, il mio buddy con la sua pinna in mano mi sprona a sbrigarmi dandomela scherzosamente in testa. Risultato: pala rotta a metà!! Sapevo di avere la testa dura, ma non così tanto!! Questa volta rido io! Finiamo finalmente di trasportare il nostro equipaggiamento fino al gommone, ci cambiamo alla svelta e poi via verso l'altra sponda con lo stesso sistema dell'andata. Ormeggiamo il gommone e iniziamo a caricare il più velocemente possibile le auto sotto alla pioggia battente finchè al mio compagno scappa l'esclamazione sarcastica "Piovere di più no, eh?". Non fa in tempo a finire la frase che si mette a diluviare a secchiate. Siamo fradici, lui un po' scocciato ed io estremamente divertita!!Finalmente entriamo in macchina al calduccio... Ragazzi, che fatica!!!