Doris

L’Adolescenza e i Genitori


Se dovessi tornare indietro con certezza affermo che cancellerei gli anni dell’Adolescenza che ricordo come i più difficili: “il tuo corpo che cambia, nella forma e nel colore”, ti guardi allo specchio e ti ritrovi sagomata da tratti difformi che fatichi ad accettare. Dentro sentivo forti contrasti miscelati con la rabbia e la consapevolezza di non poter fermare l’enorme processo della crescita. Soffrivo per questo anatomia così complessa e abbondante. E quando uscivo con le amiche, i ragazzi subito pronti a burlarsi di questo “davanzale”.È difficile incastrare in manciate di lettere la complessità delle turbolenze interiori……A questo si aggiungeva il conflitto con i genitori che consideravo dei rompiscatole, degli impiccioni, antiquati ed inchiodati ai “loro tempi”…….che non capivano nulla della mia vita, ma allo stesso ne volevano avere l’assoluto controllo e tutto questo scatenava in me rancori frammentari…. una sorta di odio-amore. Ero ADOLESCENTE, ma mi reputavo ADULTESCENTE: già pienamente in grado di badare a me stessa. Ho fatto tanti errori, forse troppi ma non riuscivo proprio a placare questa mia sete d’indipendenza.Mia madre dice sempre che ero e rimarrò sempre uno spirito libero…… e di contraddizione, un cavallo selvaggio difficile da domare e da tenere imbrigliato in una stalla. E mai come adesso me ne rendo conto…….sono un Sagittario: un connubio perfetto tra la fantasia e la concretezza. La mente chimerica ha sempre vagabondato, ma il duro impatto con la realtà ha continuamente placato le fasi del decollo…Ne sono trascorsi di anni da allora, ma ora più che mai comprendo che niente è avvenuto per caso…..e quei rimproveri e quelle punizioni incisivamente m’hanno plasmato in qualcosa che allo specchio riesco ad apprezzare. E solo oggi riesco a guardare con distacco controllato le critiche costruttive (quando sono tali) che mi facevano e che mi fanno: sono in continua evoluzione.Loro si sono presi  la briga di educarmi, di istruirmi, di guidarmi in una rete insidiosa anche se spesso le modalità risultavano troppo rigide e drastiche……hanno sudato, hanno lottato con le unghie e con i denti….hanno sofferto, hanno pianto…..ed ora tocca a me ricambiarli per tutto quello che mi hanno insegnato dimostrandogli che ho una testa che funziona e un cuore che batte….D’altronde mi sento in debito per quel regalo immenso che mi hanno donato:un piccolo spazio nell’universo!
  Foto Paola Pansini dal ciclo "Introspezione"