è stato bello

Post N° 42


Fa caldo, quel caldo umido e pensieroso dei romanzi di Márquez e Pessoa. Mi approprio di questo post, forse indebitamente, come se facessi un uso privato di un mezzo o di un bene pubblico. Ogni tanto capitano momenti come questo in cui non riesco a mettere in ordine tra i pensieri,  le scartoffie di lavoro che si accumula e la paura che blocca pensieri e scartoffie. Paura di rischiare. In casi come questo apro a caso Quello che resta... e leggo una poesia alla ricerca di qualche risposta. Solitamente è la Bibbia a cui ci si rivolge per avere risposte, io mi affido ad un libro di poesie. Vivo con le parole, di parole e per le parole dette e non dette e proprio mentre ne avrei più bisogno ne resto orfana. Penso ad un abbraccio, a chi mi abbraccerebbe senza chiedermi prima perchè, solo per affetto, solo per la voglia di consolarmi e vedo Giulia. Penso al suo ufficio refugium peccatorum e alla settimana piena per cui non riuscirò a trovare pace almeno fino a mercoledì prossimo...sempre che non mi scoppino le coronarie prima e chiuda il contratto che non ho con un 'è stato bello' che Sebastiano apprezzerebbe!