Sei tutto il mondo

Questione imbarazzante?


La preghiera per molti è un tema più imbarazzante della masturbazione. La realtà è che tutti l'abbiamo sperimentata ma pochi ne hanno piena familiarità.  Diciamo subito una cosa per molti impopolare. Non è giusto pregare un Dio personale. Dio sono io. Dio sei tu.  Chi determina la mia realtà se non me stesso, le mie percezioni e le mie elaborazioni delle stesse? Perché allora delegare a qualcosa di esterno tutto ciò quando è evidente che tutto nasce, si sviluppa e muore dentro di noi? Occorre però pregare. Pregare chi allora? A che scopo? La preghiera è un mezzo di comunicazione. Esistono specifiche aree del cervello che si attivano nell’atto di pregare. Alcuni studi recenti ne hanno individuato le aree interessate e gli effetti  psicologici e fisici indotti dalla preghiera. Pregare è un istinto ancestrale.  La questione  allora è chi pregare e perché. La preghiera è un potentissimo mezzo di esplorazione di ciò che siamo veramente. Potremmo dirlo con molti giri di parole, ma ciò che siamo veramente è la nostra anima. La preghiera autentica, la matrice di tutte le preghiere pronunciate o pensate al mondo  è una comunione intima fra la propria mente e la propria anima.  Finché queste due entità rimarranno scisse non esiste felicità. Essendo la nostra mente immaginativa strutturata in termini lessicali, la preghiera dovrebbe essere un dialogo aperto e incondizionato con la nostra anima. Parlagli, chiedi, interagisci: avrai più risposte di quante ti immagini. Non costa nulla ma vale una intera vita. Potrei dire molte cose al riguardo ma in questa sede, ora, in questo post, sarebbero troppe. Pensa però a queste parole stasera, nel letto, prima di addormentarti…