Sei tutto il mondo
L'anima non è la mente. Non è sentimento, non è nel cuore, non è dentro il corpo ne fuori da esso. allora che cosa è?
DESIDESI VIVERE LA TUA VERA NATURA?
Essere perfettamente umani non è scontato. Se ciò accadesse spontaneamente saremmo tutti felici, poichè in questo è la vera gioia: l'essere in sintonia con la nostra vera natura. Il gatto è perfettamente felino e in pace con se stesso, il cane perfettamnete canino è gioioso della sua natura. Questo non avviene per l'animale parlante. Se la mente dell'uomo non è sincronizzata con la sua anima, egli non è perfettamente umano; mette un suono dissonante. Non è in equilibrio. Il mio training di autospiritualizzazione, attraverso tecniche meditative innovative, mira a far emergere tutto questo in consapevolezza così da essere finalmente in perfetto equilibrio: perfettamente umani, come leoni perfettamente leonini, cavalli perfettamente equini, alberi perfettamente arborei, pietre perfettamente cristalline...
Ultimi Commenti
ConoscitiMeConosciTe il 11/02/12 alle 03:13 via WEB
è un modo come un altro per definire ciò che chiamo anche anima, il centro del cerchio.
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gradiva1940 il 10/02/12 alle 23:58 via WEB
Cosa intendi per centro essenziale? Io
credo che l'essenza di una persona sia
la sua centralità e che l'anima è l'essenza della spiritualità. Sono d'accordo che nessuna differenziazione
può scalfire l'essenzialità di un individuo. Buona notte. Ant.
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ConoscitiMeConosciTe il 10/02/12 alle 03:20 via WEB
grazie. sai però, credo che parliamo di due cose un po' diverse. l'introspezione, così come il sentimento, appertengono al pensiero.
anche l'amare, come tutte le passioni appartiene alla mente. l'anima, cioè il centro del nostro essere è altrove. ciò di cui parli tu è la circonferenza di questo cerchio, che è la nostra vera natura e identità, ma non il suo centro. con simpatia, all.
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gradiva1940 il 09/02/12 alle 09:59 via WEB
Ciao,buongiorno. Molto interessante il tuo blog. Io credo molto nell'anima che
ritengo sia la nostra spiritualità per
eccellenza. Non divido corpo e anima,ma
ritengo la stessa parte integrante e soprattutto la nostra essenza più intima. Difficile credere e vivere senza tener conto della nostra mortalità fisica. Ma la spiritualità dell'anima credo abbia una continuità anche dopo di noi. Ci sono persone che
hanno lasciato impronte indelebili della loro essenzialità spirituale e che questa loro essenzialità continuerà
a vivere donando, a chi la sa intuire,
serenità e valori esistenziali. A me piace molto credere che ci sia un Dio,
un essere supremo e superiore al quale
rivolgersi in momenti particolari della
vita: per chiedere aiuto, per ringraziarlo di una gioia, per sentire
che c'è qualcosa al di là della vita.
A volte la preghiera è una necessità della propria spiritualità. L'ntrospezione continua e incessante che spesso accompagna la vita di ciascuno di noi, ti pone di fronte a sentimenti e verità non sempre capibili
o gestibili. Nei sentimenti d'amore individuali o umanitari, l'anima soffre
o gioisce. Amare con l'anima è esprimere la propria essenza nell'assolutezza completa, donando senza nulla trattenere. L'anima è dentro di noi o fuori di noi, ma sempre
nel nostro cammino di vita. E' un argomento che mi piace molto, al quale ho dedicato tante letture. Sarebbe molto bello discuterne e confrontarsi,
ma in questo spazio è piuttosto riduttivo. Grazie per i post interessanti che pubblichi. A presto e
buona giornata. Cn simpatia. Antonietta.
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ConoscitiMeConosciTe il 09/02/12 alle 02:47 via WEB
l'essere umano ha una sola grande responsabilità: essere. l'inconsapevolezza è un livello di esistenza poco auspicabile. poi c'è il Pensare, culto della cultura occidentale. Sentire è un livello successivo, più profondo. Essere è però quello per cui tutti siamo nati. Ne è la prova che se Siamo, intendo dire esattamente umani, siamo felici. Abbiamo quindi la responsabilità di essere felici.
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ormalibera il 07/02/12 alle 22:23 via WEB
Ottimo post, che condivido.
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ormalibera il 07/02/12 alle 22:21 via WEB
Una meta molto bella da raggiungere. Davvero bello riprenderci la nostra umanità. Ed è proprio la lacerazione interiore che ci fa divenire ciò che non siamo, ma già sapere ciò che non si è diventa una grande esperienza.
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