IL DEMOATEO

QUALE PARTITO PER I CATTOLICI?


 "l'Italia è tuttora la terra d'elezione del cattolicesimo. lo è sia per la dimensione organizzativa della chiesa in termini di numero di religiosi, di parrocchie, di monasteri, di istituti e di seminar!, sia per la massiccia adesione alla religione da parte dei cittadini e per la capillare presenza di movimenti e associazioni di ispirazione cattolica. eppure, a questa grande forza e diffusione della religione,dopo il crollo della DC, non corrisponde più alcuna rappresentanza politica diretta." Così esordisce Piero Ignazi nella sua dettagliata analisi contenuta nell'articolo "Quale partito per i cattolici" apparso sull'Espresso del 06/10/11. Il popolo del nord è più "secolarizzato" del popolo del sud, però è al nord che ci sono le strutture ed i mezzi (le energie mobilitanti, così le chiama lui) per rifondare un partito per i cattolici.Nulla da eccepire sulle conclusioni di Piero Ignazi, ma una domanda sorge spontanea ( come usava dire un famoso giornalista  di Rai3), cosa cerca il cattolico, che obiettivi si pone nell'ambito della sua vita politica e sociale?Una risposta che all'apparenza sembra scontata, ma nell'era della modernizzazione, della civiltà, della democrazia, del riconoscimento dei diritti della persona, non è così semplice da trovare.Il cattolico come primario obiettivo, vorrà tutelata la sua necessità di fede, di spiritualità, su questo non si discute, ma oltre a questo, è anche alla ricerca di una società civile, democratica, fondata sul rispetto del prossimo, sul rispetto della costituzione, sul rispetto delle convenzioni internazionali sui diritti della persona?Oppure è alla ricerca di un partito che gli assicuri fedeltà totale allo stato vaticano, infischiandosene delle continue ingerenze di quest'ultimo nella vita politica e sociale del nostro paese? Infischiandosene dei continui abusi sessuali perpetrati da uomini del vaticano nei confronti di bambini e ignobilmente coperti dalla santa sede per decenni? Infischiandosene del totale asservimento dello stato italiano allo stato vaticano con la conseguente elargizione sotto varie forme di circa 10 miliardi di euro ogni anno?  Infischiandosene che questo travaso di denaro coinvolge tutti i contribuenti appesantendoli di ulteriori oneri e impoverendo ulteriormente chi è già indigente a causa di una pensione misera? E ancora, infischiandosene che lo stato vaticano non ha mai firmato le convenzioni internazionali sui diritti delle donne e degli omosessuali? Infischiandosene che un governo filo-clericale come quello attuale, nel tentativo di togliere alle donne il diritto di tutela della maternità, emana leggi incostituzionali, dal sapore medievale, come la famigerata "legge 40" sulla fecondazione medicalmente assistita. In buona sostanza, cerca un partito come quelli presenti sullo scenario politico attuale? Ovvero un partito elettoralistico che ha come obiettivo principale l'esercizio del potere e non l'interesse del cittadino e l'affermazione di valori etici basati sul rispetto della costituzione?Io mi auguro che il cattolico "tipo" sia una persona diversa, attenta ai bisogni della collettività e desiderosa di vivere in una società di diritto, civilizzata e propensa al miglioramento della condizione sociale dei propri membri e che cerchi un partito che gli prometta tutto ciò.Io mi auguro che il cattolico di oggi, sia così intelligente da separare la religione dalla politica. Che sia in grado di capire che il suo credo, la sua fede non verrà mai messa in discussione, deve solo essere coltivata nei luoghi appropriati e non deve essere mai imposta con la forza nei confronti di chi, magari professa un'altra religione, o di chi ha sospeso il suo giudizio nel merito, o di chi, addirittura è ateo. Se lo fa è un cattolico che riconosce il senso più profondo del concetto di democrazia. Mi sentirei di dire, pertanto, che il partito per i cattolici (cultori della democrazia nel senso stretto della parola) già esiste e si può identificare in DEMOCRAZIA ATEA, che, anche se la sua denominazione può trarre in inganno i meno attenti, lotta per la pluralità delle religioni e per il riconoscimento di uno stato laico, democratico e rispettoso della costituzione, che basa i propri principi etici sul rispetto della costituzione e sul rispetto dei diritti sulla persona sanciti dalle convenzioni internazionali.