IL DEMOATEO

Chi decide i giusti valori?


Purtroppo siamo un popolo strano. Abbiamo l'arroganza di riconoscere "dei buoni valori morali" solamente in chi si dichiara religioso, cattolico, credente; abbiamo la pretesa - acquisita dopo secoli di ideologie impregnate di concetti a carattere religioso - di bollare un laico come persona sprovvista di un'etica e di sani valori morali.  L'etica  è quella branca della filosofia che studia i fondamenti oggettivi e razionali che permettono di distinguere i comportamenti umani in buoni, giusti, o moralmente leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti cattivi o moralmente inappropriati. Noi però confondiamo l'etica a base religiosa  - che fissa norme di comportamento che pretende valide per tutti - con  l'etica laica  che non mira ad imporre valori eterni e si dimostra solitamente attenta alle esigenze umane che tengano conto delle condizioni e delle trasformazioni storiche. Noi giudichiamo il prossimo sulla base di "giusti o sbagliati" gusti sessuali, sociali e politici. Chi siamo noi per non riconoscere che i valori, scevri da ogni condizionamento, politico o religioso che esso sia, non sono nient'altro che il rispetto per il prossimo e il rispetto per la legalità? Chi ci ha autorizzato a ritenere a priori che un omosessuale laico sia meno profondo, nei suoi valori, rispetto ad un eterosessuale cattolico? Quando la ragione prevarrà sulla religione?