Ci risiamo!La commistione tra politica e religione prima o poi salta sempre fuori e si insinua tra di noi come un serpente.Si ritorna a minacciare una delle leggi più progressiste che il nostro paese abbia mai legiferato, ovvero la legge sull'aborto, meglio conosciuta come la "194".Una legge che ha messo fine ad anni di aborti clandestini dove medici e pseudo medici, a volte eseguivano veri atti di macellazione nei confronti di donne, spaventate, indifese e prive di ogni e qualsiasi assistenza.Ebbene si, i valori religiosi tornano a galla e pretendono di regolamentare la nostra vita socio-politica. Ancora una volta la dimostrazione, che il potere religioso non è distinto dal potere politico - anche se la costuituzione che in questi giorni compie 60 anni, dice diversamente - la dimostrazione che esiste una maggioranza trasversale che va oltre al pensiero politico, accomunata da uno stesso credo religioso con tutte le sue diaboliche sfaccettature. Cari signori, è giunta l'ora di dire basta! Da persone intelligenti e progressiste, quali noi siamo, dobbiamo pretendere una società democratica ed umana, a misura d'uomo: le crociate medievali non hanno ragione di esistere nel nostro tempo!Dobbiamo imitare gesù che propagandò i suoi pensieri politico-filosifici con particolare attenzione "alle pecorelle smarrite del popolo di Israele"? In tal caso dovremmo orientare i "nostri credo" non tanto "agli ebrei smarriti"quanto a coloro che, invasi di preconcetti pseudo giudaici - ma in realtà di origine clericale - vivono la loro attività socio-politica senza adoperare la ragione, ma solo in funzione di valori religiosi a loro imposti sin dalla nascita.