IL DEMOATEO

Festa della donna


Oggi è l’8 marzo, festa della donna. Una data sfruttata ormai esclusivamente a fini commerciali, fioristi che vedono impennarsi le loro vendite, ristoratori ed impresari di locali notturni che ringraziano, ma è davvero questo che si aspettano le donne? Alla luce delle recenti polemiche sulla 194 e della nascita del movimento politico pro-life (ridicolo nelle sue ideologie), penso che siano maturi i tempi per dire basta, per dire alle donne di utilizzare questa giornata per gli scopi che originariamente si erano prefissate: esternare il loro disagio in questa società bigotta, conservatrice, cattolica, fondamentalmente misogina. Le donne, devono oggi più che mai, approfittare dell’attenzione rivolta a loro dai mass-media per denunciare la loro drammatica realtà di vita vissuta, piena di ingiustizie, discriminazioni, violenze - la maggior parte delle volte tra le mura domestiche - devono insomma farsi spazio in questa società maschilista chiedendo maggiore qualità di vita, sviluppo, lavoro, libertà di scelta, difendendo la 194 e combattendo la 40/2004 (procreazione assistita). Abortire non è un passatempo, non è una piacevole distrazione dalla vita quotidiana, è una tragedia, che la donna affronta con disperazione ma coraggio, per cui va aiutata e capita. Il diritto al lavoro per le donne, con i pari diritti ed opportunità degli uomini, non è uno slogan demagogico rappresentato da inutili comitati paritetici per le pari opportunità, bensì un obbiettivo al quale non si può rinunciare. Nell’imminente futuro, le prossime elezioni del 13 e 14 aprile, sono un’ennesima dimostrazione di un sistema maschilista, dove tantissime donne risultano candidate, ma pochissime potenzialmente eleggibili, chè posizionate in fondo alla lista. Ed è per questo che le donne devono dire basta alle tradizioni squisitamente commerciali, e dire, utilizziamo quel denaro buttato al vento per contribuire al sostentamento di associazioni, movimenti a difesa delle donne, e soprattutto, per la creazione di nuovi centri di accoglienza di donne vittime di violenza. A mio avviso sarebbe la vera mimosa da regalare alla/e donna/e che ami.