IL DEMOATEO

A ognuno i propri valori


Il nuovo governo non si è ancora insediato - a differenza dei due presidenti dei rami camerali - e già l'influenza cattolica prende il sopravvento sui comportamenti delle più alte cariche dello stato. Mi riferisco al grandioso discorso di apertura di "don schifani"."...Dobbiamo difendere senza tentennamenti le nostre radici cristiane, la nostra identità che tanto ha contribuito alla nascita dell’occidente e della nostra civiltà. Dimenticare le proprie radici significa perdere l’anima, non ritrovare più se stessi, non trovare più le ragioni forti dell’appartenenza che ci permettono di accogliere e dialogare con gli altri senza cedimenti e senza ipocrisie." Ma chi rappresentava in quel momento? Il clero? Il mondo cattolico? O tutta l’Italia? Chi ha dato il diritto al neoeletto presidente del senato - la seconda carica istituzionale più importante d’Italia - di poter decidere quali sono state  le nostre radici e quali sono i giusti valori - da prendere ad esempio - per noi tutti? Ogni commento è superfluo, cerchiamo da anni di liberarci dal virus clericale ma ogni tentativo è inutile. Quale destino ci aspetta?