IL DEMOATEO

L’amara realtà


Siamo un popolo che dal dopoguerra ad oggi ha notevolmente elevato il livello di istruzione, un giovane d’oggi raggiunge il traguardo del diploma di laurea come fosse un obbiettivo scontato, dettato dalle buone condizioni economiche di gran parte delle famiglie italiane, le quali possono permettersi di far studiare i propri figli, e magari, assicurargli nel frattempo, un tenore economico sufficiente a svolgere una decorosa vita sociale, in attesa che poi, un domani, siano finalmente autosufficienti. Tutto perfetto, vi direte, invece no, evidentemente l’innalzamento del livello di istruzione, maturato da un chiaro stato di benessere, è servito solo ad imbottire le menti  - di queste nuove generazioni – di una serie di nozioni, che vengono memorizzate, acquisite automaticamente, senza dare spazio alla ragione, al ragionamento.Sono arrivato a questa conclusione, dopo essermi accorto che dal dopoguerra ad oggi, non è cambiato nulla in meglio, forse in peggio. Si continua a cementare il proprio modo di vivere, su ideologie, concetti, idee politiche sempre e solamente in funzione di una delle droghe più pericolose che siano mai esistite sulla faccia della terra: la religione.Continuiamo a farci inquinare le menti da ideologie a sfondo sacrale impartite sotto forma di dogmi da una chiesa sempre più politicizzata e lontana dalle originarie correnti giudaiche di pensiero. La chiesa è dappertutto e noi la accettiamo passivamente, senza porci domande, senza chiederci il perché, senza far prevalere la ragione alla religione. Episodi come Mastella  - che comunica le proprie dimissioni dal governo, prima al clero e poi al mondo politico - mi fanno accapponare la  pelle, il fatto che il potere religioso abbia la capacità di far cadere un governo, mi spaventa a morte, ma lascia indifferente un mondo di giovani, bene istruiti e tutto sommato anche benestanti, ma con la mente intrappolata da slogan clericali, da valori morali intrisi di sacralità.Ora io mi domando, se nelle vecchie generazioni, questa passività mentale era dovuta all’ignoranza ed al malessere economico sociale e politico, ora nelle nuove generazioni, a cosa si deve attribuire questo evidente qualunquismo, questa negazione al ragionamento, questa ottusità, questa propensione ad essere parte di un gregge guidato dal potere clericale?Ci si continua a battezzare, a comunicare, a cresimare, solo per tradizione, per abitudine, per non essere diversi dal vicino della porta accanto, ma sono convinto che la stragrande maggioranza di noi è quanto meno agnostica, ma troppo stupida per accorgersene, per fermarsi un attimo e ragionare, e chiedersi perché il professor Ratzinger deve decidere al posto nostro quali siano i giusti valori, in un mondo ormai evoluto e democratico dove la propria libertà finisce dove inizia quella del tuo vicino.Che il clero abbia dichiaratamente appoggiato l’ascesa del governo Berlusconi è lampante, che la sinistra abbia scientemente evitato di svolgere il proprio ruolo di forza laica per evitare perdite di voti, lo è ancora di più, che quella minima parte di persone che ragionano con la propria testa – e per questo considerate diverse – sia stretta tra due fuochi e vigliaccamente isolata da quel gregge di pecoroni - gran parte del popolo italiano - è una triste ed amara realtà.