see-saw

NOTIZIA BOMBA


Quando lesse il titolo in prima pagina, Arturo trasalì."Scoperta sensazionale: gli uccelli sanno leggere"Come diavolo lo avevano saputo? Aveva fatto di tutto per non lasciar trapelare la notizia, per custodirla intimamente fino a quel giorno ormai prossimo in cui lui, lui per primo avrebbe lasciato tutti di stucco uscendo allo scoperto.Trillò il telefono e Arturo assorto neanche si voltò.Fu Teresa, la storica governante, la logorroica fac totum che ormai teneva in pugno la gestione della casa, a muoversi, bonaria ed ingombrante, verso l'apparecchio.- Ormai siamo insensibili pure al telefono, eh... - commentò sardonica la donna, con confidenziale sarcasmo che non risparmiava nemmeno Arturo.Ritornò presto sballottando le anche, piuttosto irritata per l'inutile interruzione del proprio lavoro.- Ma tu guarda se certi rimbambiti non sanno neanche comporre un numero telefonico senza sbagliare. Che ne dici Arturo? Che fai lì impalato davanti al giornale, che c'è di tanto interessante, è mezz'ora che te ne stai lì fermo davanti alla prima pagina, ma si può sapere... - Teresa era la donna più curiosa del mondo, un'impicciona di livello europeo.- Che c'è, Arturo caro, che dice il giornale di così...-  Teresa si chinò verso l'articolo in prima pagina ed esplose in una fragorosa risata di scherno- Ah, ora capisco.. Sarai sconvolto, povero Arturo.. - rise Teresa, simulando ironicamente comprensione e allontanandosi strascicando le pantofole verso la cucina.- "Edizione straordinaria: gli uccelli sanno leggere!" - urlò beffarda Teresa, imitando lo strillone a scoppiando in una fragorosa risata. - Mai sentita un'idiozia simile... - Nella sala, con il giornale ancora spiegato sul tavolo, Arturo scosse la testa ancora stordito. - Disgraziata - pensò. - Se solo sapesse... - Voltò i suoi occhietti intelligenti e neri verso gli ultimi raggi di sole che filtravano dalle finestre aperte. Indugiò ancora un attimo, infine sospirò, consapevole  che la fatidica notizia era ormai di pubblico dominio.Il povero Arturo decise che avrebbe dovuto immediatamente avvertire gli amici. Istantaneamente si alzò e si avviò a raggiungerli, andando a posarsi sul davanzale, con un cinguettìo di rassegnazione.Erano tutti lì, come ogni sera, piume al vento, a guardare il tramonto.