Servo e padrone...

CAGLIARI, GIUGNO 2006


COME SE NIENTE FOSSE...Forse dovrei imparare, un giorno, a non batter più ciglioquando qualcuno mostri la propria insofferenzaalle risposte logiche nelle quali m'impiglio,come reazioni semplici a ciò che dice e pensa:sarebbe più conveniente, forse, rinunciare a cercarela sensazione giusta che allontani l'erroredi non pensare al meglio, e tanto meno sognareche queste fragili dita stringano in pugno le ore!Vorrei che durasse ancora, poesia delle belle giornatequando il calore temuto, e adesso invece anelato,delizi il buonumore di quelle scene inconsuetedove il soggetto ambisce ad esser rielaborato;per poi sorridere a un mondo che non mi sembri distanteluce degli anni a venire, come quei già vissutisulla mia pelle intatta, anche se altalenantetra la visione spaziale e quella di falsi astuti.L'etica nostra arranca dinanzi all'evidenzadi quanto vuoto cosmico, nella pienezza di sé,ottenebri gli autori di scarsa consistenzain bieche sceneggiate, e mentalità ristretta!Alcuna ostentazione, ancora, mi piace riservarepertanto all'osservazione di tutti i volenterosiche peccano in strategia, e provano a volarenel pieno della dinamica di moti ardimentosi:questa tristezza atlantica attanaglia oggi i più miti,tra quei caratteri forti e tanto valorosi;quanto siamo nostalgici noi, dei semplici vestitisenza effetti speciali di scaltri e vanitosi...Vorrei solo arricchire l'attualità esteriorecon riflessioni antiche, però ben radicatenell'ultima esperienza di un navigato attoreche non studia le parti, e non le hai mai imparate:l'asettico racconto di quanto mi è successorisulterà poetico solo alla mia coscienza,però più facilmente rintracceremo il nessotra dignità perduta e sterile eloquenza.