Servo e padrone...

CAGLIARI, MAGGIO 2007


SCRIVERO’Io scriverò di me, di te e di tutti noi che lo stiamo aspettando:sapevo bene che c'avrei sofferto, perchè solo così penso a sentire meglio...Ma ogni volta non so, quando incomincioche la storia si ripete, anche la tua;e poi diventa nota dolente il ricordoda cui guarire, come una malattia!Meriti una poesia, ci mancherebbe,perchè sei storia mia, di uno qualunqueche si affaccia nel tuo cuor per riconoscerequalche cosa di suo, che non può crescere.Siamo in tanti, eppure non ci può essere un limitea quanto amore proviamo per nessun altro,perchè voler bene solo a chi lo merita è facileed aprir la vita mia a chiunque sarebbe un miracolo!Ma se riuscissi un giorno a far coinciderel'anima mia più semplice, pura ed innocentecol desiderio di stare dentro a quel sognoche sia per sempre mio, e d'ogni amico al contempo,spiegherei quello che fa d'un uomo il compagnodi un gioco bello e difficile, come un messaggioche parte qui dal fondo della mia coscienza a precipizio verso di te, ma non arriva al traguardo...Vorrei curare ogni lacrima, e personali interessiper ammalarmi di pietà ed anche di compassione,perchè non c'è in dotazione insieme al mio dolorel'interruttore dei sentimenti, abbagliati dal sole:la troppa luce diffonde musica forte nell'ariae non nasconde le vesti di quanti scelgono l'ombra,ma ogni canzone ritorna a piacermi nel buiose ascolto fino alla fine, e mi ricordo quel sogno a occhi aperti.