Servo e padrone...

NAPOLI, MARZO 1987


 VICINO IL RIFUGIOAppena accolte tambureggianti intuizioni,eccomi auspicare nuovi teoremi polemici,come pressanti esigenze; rapidi movimenti delle palpebre, questa notte, mi hanno regalato la tua dolcezzae la mia verosimiglianza: ho scommesso su di te, sono sicuroche riusciremo a incontrarci più spesso,ma non riesco ancora a descriverele diramazioni più gelide di noi due insieme. Come al solito,abito un eterea fortezza, inattaccabile;ma scendo subito dalla mia grande torre,cammino giù in piazza.Facoltativo deridere  attargati gregari:atavico incidente,incomunicabile avversità! Dal contingente all'effimero, risulta ogni frangente detriticouguale a un espediente volgare e obsoleto,quell'etichetta con disegno apocalittico che annuncia la prossima catastrofe a colori... Attingo altri costosissimi impegni, prima di immergermi nell'evidenza di imprecisate ammissioni;irrimediabilmente mi schiacciano i dubbi, affamati come possono esserlo le mie volontà: il mio intorno invecchia nel vuoto dell'indecifrata praticità,e il mio in-sè si ribella furiosoalla tendenza di una ricerca imperfetta. Dov'è il mio castello in aria? Molti, forse tutti, riescono a intercettarlo:in tanti, ritoccano il cielocon un dito! Chi vuole ascoltarci? Nessuno è impossibile,siamo in attesa di riaccerchiarci spontaneamentecon lo stadio avanzato dei nostri desideri:vicino al rifugio, mi piacerebbe parlarti...