Servo e padrone...

NAPOLI, MAGGIO 1987


 LA COMPARSASto preparando i miei piani per oggi: come potrò rinunciare a te?Mi sento un pazzo perchè mi capita di riapparire magicamenteun po' dappertutto, come ci fosse bisogno di meper assegnare le parti più amare di storie felici completamente... Gravità decisamente ostacolata risiede spontaneamente in ogni in-sé,davvero trasparente ambiguità risolve abilmente ogni enigma;talvolta l'atterraggio è la scelta più semplice, mai il vento spinge per te!ma qualche altra invenzione impossibile riecheggia, già adesso, come ottima... Accetto di vivere cattivi disegni e respingo con rabbia l'idea del ritornoper recitare parole nuovissime nel testo della più antica preghierache ancora e sempre rispetti il principio di ricercare, e forse trovare un giorno,il modo per credere a tutte le volte che piango ancora alla stessa maniera. Così, ancora un'altra, decollo: non mi spaventerebbe, ora, nemmeno un temporale:vorrei abbracciarvi, vorrei così tanto!Ma nell'ipotesi di aspettare, non mi conviene pensare a malee se ho timore di bruciare tutto, non smetterò di pensarvi, intanto... Poi, ecco che arrivi qui tu a dirigere i miei pensieri, i miei dubbi e paure;con un piccolo gesto, un tocco di magia e una parola dolcerimetti in discussione gli schemi atipici dI tutte le nostre incomprensioni future:ho già gridato che ti amo, un attimo prima di risalire dal mare alle rocce. Non devo proprio riscendere giù, non mi serve: ci stiamo trovando, e di più non potremmo;non devo per forza essere io a decidere per noi, ho così tanta fiduciache di certo riusciremo a raggiungere insieme i luoghi che vorremo,avrete tanto da vedere e da dare che non avremo bisogno di luce... Ancora emozionato, come sempre; è questo ciò che faccio per piacervi.Non mi dici che è finita, non potresti: noi non abbiamo ancora iniziato.Questa sera riuscirai certo a prendere quel che vorrei darvi,ed io sarò sopra il settimo cielo, perchè avrò ancora amato!Così è la storia di quel nobile desiderio, insieme ad un libero sentimento,che si intravidero dietro la maschera, lontano da tutti;capirono presto di andare d'accordo e ci credettero a stento,ma era realtà e per essere felici, poi, non dovevano andare distruttii pensieri diversi che esistevano nel frattempoin ogni anima che ricordava la propria vita divisa per due:andarono avanti per la loro strada senza perdere tempo,finchè incontrandomi m'insegnarono a non prescinder le mie idee dalle tue.Da allora in poi cominciai a inseguire le inutili, false negativitàche ancora sentivo e del resto sapevo purtroppo in tante resistere intorno,imparai a memoria la giusta teoria e la misi in pratica solo a metàper non poter essere mai io l'unico che riconoscesse la strada al ritorno...Attesi e grandi protagonisti furono intanto i tuoi splendidi occhi,mentre la tua allegria e il nostro spiccato senso dell'amiciziadiedero interpetrazione che non richiese degli altri ritocchi:un sol personaggio, Amore, era fra tutti rimasto in lizza!Leggendo testi fra i più importanti, pensai di scrivere un copione adattostudiando molta letteratura, filosofia e la matematica;il tempo di amare però l'ho perso, ero distratto:quel tempo per cogliere sè stesso immobile, ed inventare l'idea più statica...Sorrisi senza più nascondere la faccia, e amai senza più ridere di me;tentai di riscoprire la tua formula, provando a teorizzare anche il tuo cuore:seppure tu facessi lo stesso, il tuo bel viso risplendeva da séed anche dietro migliaia di mani, vedevi in me solo un grandissimo attore!Aspetto di recitare il mio monologo alla fine, di fare bene la mia parte; ti adoro già come non puoi immaginare e sogno di averti, ma i sogni si avverano, a quanto pare: su queste lineepassa una e una sola verità, vorrei appena sfiorarti...Così irrompe in scena una stella, la prima attriceche descrive da sè il personaggio e strappa applausi alla platea;stasera si recita a soggetto, la commedia ha moltissimi autori si dice,quando è lo stesso pubblico a suggerire un'idea.Molte volte qualcuno le grida di spogliarsi per poter ricordarla nuda,lei prende tempo e pudore, mostrando allo spettatore una cassaforte di lacrime;poi la ribalta si spegne d'incanto ed il regista non va più di moda,ma quando i fari la ritrovano lei solo a gesti, ed immensi sorrisi, si esprime.Una scenografia suggestiva trasmette in sala il suo imbarazzoe d'improvviso le quinte s'abbassono e scompaiono com'era stato previsto,una musica dolcissima ed intensa richiama per niente alla mente il solito andazzo,però il grande successo è difficile da decretare: tanti capolavori hanno già visto...Teatro di vita d'avanguardia, io vorrei abitare per sempre là;la primadonna ora volta le spalle e mi guarda attraverso il palcoscenico,io non posso più sbagliare intonazione e penso solo alle parole che dirà:mentre rischiaro la voce, lei dice "Forza!", con un accento un po' polemico.Comincia davvero adesso la mia migliore, più riuscita canzone;il ritmo incalzante inganna sol chi si aspetta una versione strumentale,mentre il coro anonimo dell'orchestra fantasma fugge di prigionenoi due, felici, ci stringiamo la mano e gettiamo via il pugnale...Dramma divertentissimo mi viene in mente di descrivere adesso,se tu ritorni al centro del proscenio e chiami in scena tutti gli altri artistiio mi commuovo senza controllo, come mi accade spessoperchè tutti sono allegri, ora, anzichè tristi!Cala il sipario del nostro primo atto, e nessuno, proprio nessuno è stanco:noi ed il pubblico, allora, iniziamo a improvvisaree la trama già scritta resta la stessa, sullo sfondo biancofinchè ognuno ha qualcosa in cui credere, da inseguire, o da cercare.C'è adesso più scena nel mio cuore che negli occhi e nelle lacrime,c'è qualcosa di diverso che non può restare indietro:i miei pensieri siedono in prima fila, e parlano di mecome una semplice comparsa, che non sa proprio mantenere un segreto!Montagna di applausi e di risate rimane scenografia, disegno, ancora da scalare:interviene una buona idea in un secondo tempoche accende ogni minuscolo riflettore e annuncia di cambiareil solito canovaccio, i soliti personaggi, il solito passatempo...Tu, bravissimo suggeritore, m'imbecchi senza nemmeno ricordare il testo:ma come fai a riconoscere le mie battute,  dimenticando le mie scenate?Recita dopo recita, cresce la mia carriera in fretta, talmente prestoche quest'ennesimo trionfo rimane un eufemismo, sommerso da tante vite.Tu puoi fotografare tutte quelle espressioni che ti han davvero colpito molto,tu ambienti la grande favola anche se non ci sei;io resto ubriaco e attonito, libero, fatto, travolto:e lascio scorrere tutto, senza dover per forza scegliere di morire per lei!E voi, improvvisamente, siete d'accordo;noi, come d'incanto, torniamo a metterci al sole:adesso che ci penso, non è diverso quello che ricordoe logicamente non è diverso nemmeno quello che lei vuole...Se adesso è vuoto il teatro, potremo sempre tornarci domani;se la ribalta è spenta, potremmo ancora aspettare qui;e se anche dopo si rivelasse un fiasco, ho le mie maniper stringere forte il tuo cuore, e riuscire a dire ancora: "Si!"