Lepraiolo segugista

LETTERA APERTA A MARIO QUADRI


Egregio maestro,la conobbi in occasione del primo campionato Arci Caccia,da me organizzato nel lontano 1978. Conservo ancora una sua fotografia,mentre si congratula con me per la manifestazione. Non le nascondo che allora,le sue teorie sul segugio,mi prendevano molto;mi affascinava l'idea di possedere una muta omogenea,bella da vedere e potente nella sua espressione di lavoro. non le nascondo che allora ,forte di quei consigli,mi privai di alcuni soggetti validi,che la cinofilia segugista ufficiale,bollava come cagnoli,boschettatori,incapaci di un minimo accostamento. Misi in coppia con la mitica iena(un appennino con certificato fasullo) un cane iscritto grande e grosso, che non capiva niente,se non di stare dietro alla jena,perchè a tutto avrebbe pensato lei.Mi avvicinai così alle prove di lavoro,quando i soloni erano,Mario Villa,Emilio Franchi e Bruno Salvadori. La stampa specializzata della Sips,del quale lei allora era presidente,ci orientava su questi soggetti e su questi allevatori. Dei Cani di Franchi,preferirisco non parlarne,con quei cani,feci le mie esperienze di giovane e ingenuo segugista. Dei cani di Salvadori,che ricordo grandi e grossi,neri e con tanta giogaia,non ne è rimasta traccia.Nemmeno dei cani di Pontenizza,rimane testimonianza,e le garantisco che ne vennero tanti.Oggi leggo un suo articolo su " I nostri cani " a titolo:la muta pura è più buona. se lei non avesse messo la fotografia dei cinque cani,che non so a chi appartengono,avrei potuto in parte condividere le sue considerazioni,semprechè mi avesse chiarito le sue considerazioni sul segugio puro,ma l'espressione e l'occhio della muta di cani che accompagnano l'articolo la dice luga,come la taglia la  giogaia ecc.L'esternazione poi del suo entusiasmo per quella piacevolissima armonia di ululati, mi fa pensare  che siamo alle solite;quella sarebbe la muta pura?certo;ma di quale razza? Se però,lei mi definisce questa muta,come pura italiana,allora le dico grazie maestro,ma questa volta non abboccherò all'amo,non faro più come coloro che buttarono i mobili in massello per fare posto a mobili in trucciolato,ma mi terrò,i miei cagnoli boschettatori,così abili e intelligenti ad interpretare le difese messe in atto dalla lepre. Quegli ululati,che lei definisce armonia,sono al mio orecchio una sgraziata corale di voci,che non ci appartiene.La globalizzazzione oggi ci ha insegnato ad accettare culture diverse,forse se vuole a tollerarle. Per cui credo che la stessa considerazione vada fatta anche per tutti quei cani che di italiano non hanno proprio niente,li accettiamo,ma non magnifichiamoli.Semmai facciamo sempre più passi indietro per ritornare al nostro tipico segugio.La mia muta è composta oggi, da cani di diversa provenienza,ovviamente non è pura,ma li ho messi insieme perchè ognuno sapeva il fatto suo e sono diventati una muta,stabilendo una loro gerarchia,che premiava le singole caratteristiche,non sarà omogenea, ma le garantisco che a caccia ci danno grandi soddisfazioni.