Lepraiolo segugista

IL PICCOLO LEPRAIOLO HA VINTO LA SUA BATTAGLIA


Ci sono voluti 15 anni. Era il 1995. A Scandiano,cittadina di tradizione lepraiola,poi segugista,organizzammo un convegno ed un raduno di piccoli lepraioli. L'intento era quello di valutare e classificare,quello che era rimasto di questa stupenda razza,nata  e duramente selezionta,proprio qui sulle nostre colline per la caccia della lepre.Quel giorno erano presenti,oltre a tutto lo staff della pro segugio con Giovanni Incerti presidente,anche Pecorini Maggi e Don Nando Armani,in rappresentanza di una pro segugio,consapevole degli errori compiuti negli anni ottanta. Don Nando,era il giusto rappresentante di questo piccolo lepraiolo,tanto era l'amore che negli anni aveva profuso per questa razza.Quel giorno pensai: stavamo facendo una cosa giusta. La consapevolezza però del clima che dominava nella cinofilia ufficiale,mi fece credere che che la nostra iniziativa fosse una battaglia contro i mulini a vento. Per troppi anni questo intelligente segugio,nato e selezionato per cacciare la leprenelle nostre zone,veniva deriso e bollato come un cane incapace di accostare. un cagnolo boschettatore,capace solo dalla rimessa in poi.A parlare questo linguaggio erano i soloni,che magnificavano la morfologia ed il lavoro dei cani francesi. Si magnificava la chasse a cour (caccia a forzare fino a vincere la lepre) Con il tempo abbiamo poi capito cosa era questa caccia,magnificata dal maestro del quale ho stima come teorico segugista,ma non come lepraiolo.Gli anni settanta,nel pieno bum economico,allevatori senza scrupoli,riempirono il mercato di segugi francesi o incrovciati con tali che che per la lepre,non possedevano i requsiti necessari per questa caccia. La loro grande potenza olfattiva,offriva una iniziale soddisfazione nella fase di accostamento,ma quando per interpretare le difese della lepre,occorreva l'intelligenza,quei cani non erano capaci di andare allo scovo,spesso tornavano indietro sulla doppia. Incontro ai loro limiti,ci pensarono le gare  o prove di lavoro,che proprio per come sono organizzate,hanno vanificato lo scovo. Le lepri in queste prove si derubano,spaventate dalle sonore voci dei francesi.per cui eliminata la fase dello scovo,questi cani facevano la sua figura.Compiacenti verificatori enci,hanno fatto finta di non capire quanto si stava facendo ai danni dei nostri italiani,ed hanno concesso il nulla osta per l'iscrizione di cucciolate,che di italiano avevano poco o niente. Nelle prove,chi si presentava con un pli,come accadeva al sottoscritto,veniva assegnato un punto in tipicità. Il fatto poi che ci si trovasse di fronte ad un campione a quei tempi poco importava: all'eccellente,non ci arrivavi mai.Le prove poi,negli anni settanta,hanno sancito il riconoscimento ufficiale di questa porcheria cinofila. Mute di cani enormi con voci sgraziate,leberate  dove le lepri abbondavano,facevano poi credere che questi cani fossero dei grandi campioni. Visti a caccia dimostravano poi i propri limiti.Allevatori senza scupoli,hanno bidonato per anni tanti ingenui appassionati e piazzato cuccioli,che non diventavano nemmeno cani da guardia. L'ingenuità non era certo un limite,ma la logica conseguenza della publicità che le riviste di segugi,facevano intorno a questi cani.Fortunatamente non tutti abboccarono all'amo.Un nitrito numero di appassionati,ha continuato a credere nelle qualità dei nostri piccoli segugi e ne ha mantenuto la razza fino al suo riconoscimento. A tutti va un doveroso ringraziamento. Auguriamoci di sentire sempre più nelle nostre valli ,le voci squillanti che sono tipicissime di questa intelligentissima razza.