Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 31 Marzo 2006 da abcancro

Qur’an - Il Corano

In conformità dei valori dell’umanità, e considerando il cuore, l’anima, la mente e l’esistenza fisica umana, il Corano (Qur’an) è stato disceso dal più Nobile dei nobili. Esso è una collezione delle Leggi Divine che contiene i messaggi più perfetti. Seguito oggi da più di un miliardo di gente, il Corano (Qur’an) è un libro unico, il quale con i suoi principi eterni e immutati, guida tutti verso la via più breve e illuminata verso la felicità. Il Corano (Qur’an) è stato una fonte di luce per le comunità più illuminate e magnifiche che hanno governato il mondo, quelle comunità che hanno prodotto migliaia di studiosi, filosofi e pensatori. Sin dal giorno in qui è stato rivelato, il Corano (Qur’an) ha incontrato tante obbiezioni e critiche. Tuttavia, il Corano è sempre emerso indenne e cosi continua a riflettere la sua vittoria. Il Corano (Qur’an) si cristallizza nel cuore, illumina l’anima, ed esibisce le verità dall’inizio fino alla fine. Solo i credenti che possono percepire tutta la bellezza dell’universo in un solo fiore, e che possono vedere tempeste di pioggia in una sola goccia, possono sapere e capire il suo vero volto. Il Corano (Qur’an) possiede un tale stile che i linguistici arabi e stranieri, e la gente letterata che hanno ascoltato i suoi versetti, si sono inchinati di fronte ad esso. Coloro che hanno riconosciuto la sua verità e che hanno capito il suo contenuto si sono inchinati davanti a questo capolavoro d’eloquenza. I musulmani possono arrivare all’unità solo affermando e credendo al Corano (Qur’an). Coloro che non possono fare questo non possono essere musulmani e non possono stabilire una durevole unità tra loro. Dire che “il credere è una questione di coscienza” significa “Io affermo Dio, il Suo Profeta ed il Corano (Qur’an) sia con la mia lingua che con la mia coscienza. Ogni atto d’adorazione connesso a questa comprensione è una manifestazione di questa affermazione. Quando l’umanità stava affogando nella brutalità dell’ignoranza e della miscredenza, il Corano diede un’alluvione d’illuminazione ed il mondo si sommerse nella sua luce. Il Corano (Qur’an)  generò una rivoluzione mai vista e senza paralleli.  La storia è una testimone sufficiente. Il Corano (Qur’an) insegna in un modo bilanciato sia il senso e la natura dell’umanità, la verità e la saggezza che l’Essenza, gli Attributi ed i Nomi di Dio.  Nessun altro libro può uguagliarlo in questo campo. Guardate alla saggezza dei santi studiosi e alla filosofia dei veri filosofi e capirete. Il Corano (Qur’an) è l’unico libro che comanda la vera giustizia, la libertà reale, l’eguaglianza bilanciata, la bontà d’anima, l’onore, la virtù, e la compassione per tutta la creazione. Inoltre, è il libro senza pari che proibisce l’oppressione, il politeismo, l’ingiustizia, la corruzione, l’interesse, le menzogne e la falsa testimonianza. Il Corano (Qur’an) è l’unico libro che, proteggendo gli orfani, i poveri e gli innocenti, mette sulla stessa sedia il re e lo schiavo, il comandante ed il soldato, l’attore (il procuratore; l’accusatore) e l’imputato e poi li giudica. La pretesa che il Corano (Qur’an) sia una fonte di superstizione non è altro che ripetizione delle parole pronunciate dagli arabi ignoranti quattordici secoli fa. Questo punto di vista ridicolizza la saggezza e la vera filosofia. Magari coloro che criticano il Corano (Qur’an) e le cose che ha portato potessero produrre qualcosa che garantisca l’ordine, l’armonia, la pace e la sicurezza della vita umana anche per un periodo breve e temporaneo. È veramente molto difficile capire la perversità e l’ostinazione delle civiltà miserabili e non bilanciate basate su principi stranieri al Corano (Qur’an), e i cuori inquieti e depressi di coloro che sono privati dalla sua luce. La vita più ordinata e disciplinata per l’umanità è quella inspirata dal Corano (Qur’an). In fatti, alcune delle cose belle che oggigiorno sono universalmente raccomandate e applaudite sono esattamente cose incoraggiate dal Corano (Qur’an) tanti secoli fa. E allora, di chi è la colpa che i musulmani oggi si trovano in una situazione miserabile? Coloro che criticano il Corano (Qur’an) come se fosse la loro professione generalmente hanno una conoscenza vaga e superficiale dei suoi contenuti. È ironico il fatto che tale gente si sente libera di scaricare i suoi opinioni senza fare nessuna ricerca sul Corano (Qur’an) oppure nemmeno senza leggerlo. A dire il vero, non c’è nessuna differenza tra la loro attitudine e l’ostinazione che alcune persone ignoranti mostrano davanti alle scienze (esatte). Sembra proprio che dobbiamo continuare ad aspettare che la gente si renda conto della verità. Coloro che credono nel Profeta Muhammad, pace e benedizioni siano su di Lui, e nel Corano (Qur’an), credono in Dio. Coloro che non credono nel Corano (Qur’an) non credono nel Profeta Muhammad e coloro che non credono nel Profeta Muhammad non credono in Dio. Queste sono le vere dimensioni per essere un musulmano. Il Corano (Qur’an) consente alla gente di elevarsi al livello più alto, vale a dire la stazione di essere indirizzati a Dio. Coloro che sono coscienti di essere in questa posizione ascoltano il loro Signore parlare tramite il Corano (Qur’an) e se loro giurano di parlare con il loro Signore, il loro giuramento non può essere giudicato come falso.  Anche se siamo ancora in questo mondo, quando ci immergiamo nell’ambiente illuminato ci sentiamo di passare attraverso la tomba ed il mondo intermedio (quello che si trova tra questo mondo e l’altro), provare il Giorno del Giudizio ed il Sirat (ponte), rabbrividire dall’orrore dell’Inferno e camminare sulle salite tranquille del Paradiso. Coloro che hanno privato io musulmani dal capire e dalla percezione profonda del Corano (Qur’an), li hanno allontanati dall’essenza e dallo spirito dell’Islam. In un vicino futuro, e proprio sotto gli sguardi d’encomio e di stupore e meraviglia, i ruscelli della conoscenza, della tecnica e dell’arte che scorrono verso l’oceano Coranico entreranno nella loro fonte essenziale e si uniranno ad essa.  Proprio in quel momento gli studiosi, i ricercatori, e gli artisti si troveranno nello stesso oceano. Non dovrebbe essere difficile vedere il futuro come l’Età del Corano (Qur’an), perché Esso è la parola di Colui che vede sia il passato, sia il presente e sia il futuro allo stesso momento.

 
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Post N° 3

Post n°3 pubblicato il 30 Marzo 2006 da abcancro

questa e' una conferma    .. al ilsam .....

Che cosa dice l’Islam a proposito della guerra?

Come il Cristianesimo, l'Islam permette che si combatta per difesa personale, in difesa della religione o dalla parte di coloro che sono stati espulsi con la violenza dalle loro case. Sono previste alcune regole molto rigide che comprendono il divieto di armare i civili, di distruggere raccolti, alberi o bestiame. Secondo i Musulmani, l'ingiustizia trionferebbe in un mondo ove non vi fossero uomini probi preparati a rischiare la propria vita per una giusta causa.

Che cosa pensano i Musulmani di Gesù?

I Musulmani rispettano e onorano Gesù e aspettano la sua seconda venuta. Lo considerano uno dei più grandi messaggeri divini. Un Musulmano non si riferisce mai a lui chiamandolo semplicemente Gesù, ma aggiungendo sempre le parole la pace sia con lui. Il Corano conferma la sua nascita da una donna vergine (un capitolo del Corano si intitola Maria), e Maria è considerata la donna più pura dell'universo. Così il Corano descrive l'Annunciazione:

In che cosa credono i Musulmani?

I Musulmani credono in un Unico Dio; negli Angeli da Lui creati; nei Profeti, grazie ai quali il suo verbo è stato rivelato all’umanità;nel Giorno del Giudizio quando ciascuno di noi verrà giudicato individualmente a seconda del proprio operato; nell’autorità suprema di Dio sul destino degli uomini, e nella vita dopo la morte. I Musulmani credono nella concatenazione dei profeti che inizia con Adamo e comprende Noè, Abramo, Ismaele, Isacco, Giacobbe, Giuseppe, Giobbe, Mosè, Aronne,Davide, Salomone, Elia, Giona, Giovanni Battista, e Gesù. Ma il messaggio finale di Dio all’uomo, conferma del messaggio eterno e compendio di tutto ciò che è stato, fu rivelato al Profeta Muhammad (Maometto), attraverso l’Arcangelo Gabriele.

 
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BISOGNAVA SAPERLO

Post n°2 pubblicato il 30 Marzo 2006 da abcancro

L'unica base sulla quale il nobile profeta ha istituito il fondamento dell'islam è il principio di unicità divina,che egli considerava come la fonte della beatitudine umana.Secondo questo principio Dio, l'unico,è il creatore dell'universo,è degno di essere adorato e nn ci si puo' prosternare se nn davanti a lui.

La condotta che deve essere percio' adottata  dall'intera umanità consiste nell'accettare comunemente la parità di tutti gli uomini,far regnare la fratellanza e nn  sottomettersi incondizionatamente se non a Dio.A tal proposito il signore altissimo dice("O Profeta di :o' gente del libro,aderite a un principio comunemente accettato da noi e da voi:non adoriamo altri che Dio,non associamogli pari e nessuno di noi prenda altri al posto di Dio come padroni e dominatori assoluti").

Il nobile profeta muhammad(S)non mirava che a diffondere la religione monoteista,invitava la gente  a aderire al principio dell'unicità divina nel modo piu' educato,piu' gentile,con le piu' efficaci prove e con le piu' chiare dimostrazioni,raccomandando ai suoi seguaci di seguire questo stesso metodo.Del resto tutto cio' gli era stato ordinato da Dio l'altissimo("O profeta di':"il mio metodo è questo:io invito a Dio con assoluta perspicacia e lo stesso fanno i miei seguaci")

 La pratica di vita del profeta si modellava in maniera perfetta sui comandamenti che il segnore gli impartiva.E' per questo che egli nn si concesse mai alcun previlegio e di conseguenza,agli occhi di chinn lo conosceva sembrava una persona comune,come tutte le altre.faceva i lavori domestici,riceveva di persona tutte le persone che volevano incontrarlo e ascoltava le parole di chi aveva delle richieste da fargli.Non sedeva sul trono e nelle riunioni nn occupava mai il posto d'onore;si spostava senza seguito e senza cerimoniale.Quando otteneva un bene si prendeva l'indispensabile per vivere e donava il resto ai poveri;talvolta poi donava tutto ai poveri e sopportava la fame.Egli viveva sempre con i poveri ed era loro compagno..

Nulla trascurava nel rivendicare i diritti della gente,ma per quel che riguardava i prori si mostrava pieno di perdono e indulgenza.Al tempo della conquista della mecca,quando gli portarono i capi della tribu' dei quraish,nonostante tutte le inguistizie che egli avevano fatto prima dell'EGIRA e tutti i tumulti che avevano provocato dopo di essa,senza dimostrare la minima severità,li perdono' tutti.

Il somma profeta  era per il suo carattere e le sue vertu' umane,citato ad esempio sia dagli  amici sia dai nemici;la sua socievolezza,la sua affabilità,la sua pazienza, la sua modestia,la sua padronanza di sé e il suo decoro earno senza eguali.E' per questo che il corano lo loda in questi termini"Invero tu possiedi un carattere veramente magnifico".Ogni volta che il profeta incontrava  qualcuno,anche quando si trattava di un bambino,di una donna o di un dipendente,egli salutava per primo.Un giorno uno dei suoi compagni gli chiese il permesso di prosternarsi dinanzi a lui.Egli rispose"che cosa dici?!io sono un profeta,un servo di DIO!".

da quanto fu incariacato da Dio di divulgare l'islam e di guidare la gente sul retto sentiero,si applico' senza posa e senza la minima distrazione.Durante i tredici anni della sua missione vissuti prima dell'EGIRA  alla mecca,nonostante gli estenuanti problemi creatigli dai politeisti arabi,era costantemente occupato a adorare Dio e divulgare la sua religione.Nel corso dei dieci anni successivi dalla sua missione,nonostante i crescenti problemi creatigli dai nemici delle religione e nonostante l'ostruzionismo attuato dai giudei e dalla gente ipocrita,che si fingeva musulmana,riusci' a propagare tra la gente le conoscenze e i precetti dell'islam e affronto' ben ottanta guerre con i nemici di questa religione.oltre a questo si occupava delle gestione  delle nazione islamica.

Per quanto riguarda il suo coraggio,basti ricordare che,con il suo sincero invito,insorse da solo contro l'intero mondo,in un'era nella quale  nn regnava che la prepotenza e l'inguistizia e sopporto' tutte le torture e i tormenti  dei tiranni,senza mai perdersi d'animo.In guerra  nn indietreggio' mai davanti al nemico!

Il somma profeto si mantenenva sempre assai pulito e ordinato;egli a proposito della pulizia disse :"la pulizia è parte della fede"!,oltre a curare  la pulizia delgli abiti e del corpo,si vestiva anche in modo elelgante e usciva sempre con il meglior aspetto;oltre a cio' amava molto i profumi..nel corso della sua vita nn cambio' mai carattere e fini' i suoi giorni conservando quell'umiltà e quella modestia che lo contraddistinguevano.Benchè occupasse una posizione  eccezionale nn si concesse  mai alcun privilegio che dimostrasse il sio elevato valore sociale.In vita sua nn si  comporto' mai in modo superficiale e vano.Amava molto meditare e riflettere,ascoltava completamente le parole degli afflitti e le proteste degli obbiettori,quindi rispondeva, nn interrompevamai le parole di nessuno e nn sopprimeva la libertà di pensiero,faceva tuttavia notare allae persone i loro errori,riempendo cosi' le loro lacune.

Il somma profeta era assai gentile e dimostrava sempre una grande sensibilità rispetto alle altrui sofferenze.Tuttavia era rigoroso nel punire i criminali e il malfattori;nell'eseguire le leggi divine non faceva discriminazione tra la gente,in un furto avvenuto nella casa di uno degli ansar erano accusati un giudeo e un musulmano,molti degli ansar al fine di preservare l'onore dei musulmani e vista l'aperta ostilità dei giudei nei confronti della comunità islamica,vennero dal profeta e gli chiesero insistentemente di punire l'ebreo;il profeta pero',siccome vide che la richiesta era illegittima,prese manifestamente le parti del giudeo e condanno' il musulmano....

Durante la battaglia di badr,mentre ordinava le schiere del proprio esesrcito,si accorse  di un soldato che si era disposto un po' piu avanti degli altri, con il bastone che aveva in mano fece allora una pressione sul ventre del soldato al fine di ordinare la schiera quest'ultimo gli disse :"o inviato di DIO,giuro  su DIO che ho sentito male al ventre e devo dunque vendicarmi",il profeta gli diede allora il bastone  e denudandosi il ventre,disse"rendimi dunque la pariglia",il soldato pero' invece di colpire, si precipito' verso il profeta e ne bacio' il ventre;disse quind:" So che saro' ucciso oggi!volevo solo prendere contatto con il tuo sacro corpo"poco dopo quell'uomo carico' il nemico e si batté finché nn cadde martire...

      Sotto il suo governo nessuno aveva il diritto di dominare e opprimere gli altri e la gente nell'ambito della legge,aveva massima libertà(nn ha invero senso  parlare di libertà fuori dell'ambito della legge,non solo nell'islam ma in qualsiasi altra legge).E' questo metodo incentrato sulla libertà e sulla giustizia sociale che fa refiremento Dio l'Altissimo,allorquando presenta il suo diletto profeta muhammad:"Io attribuiro' la mia mesirecordia a coloro che mi temono,pagano zakàt e credono nei nostri segni,gli stessi che seguono l'inviato,il profeta illetterato,che essi trovano descritto presso di loro nella Torà e nel vangelo.Egliordina loro di compiere cio' che essi insitamente comprendono essere bene,vietando loro cio' che in modo naturale e insito riconoscono nn essere bene .Egli rende loro lecite le cose pure e gradevoli,proibendo quelle immonde;li libera da ogni norma gravosa e difficile e spezza le catene che li privano della loro libertà.coloro che gli hanno prestato fede,lo hanno rispettato,lo hanno aiutato e hanno seguito la luce discesa su di lui(il corano), sono i beati."

LE  ULTIME PAROLE DELLA SUA VITA LE PROFERI' PERFARE UNA RACCOMANDAZIONE RIGUARDO AGLI SCHIAVI E ALLE DONNE

SU DI LUI E SULLA SUA VENERATA  FAMIGLIA SIA LA BENIDIZIONE DI DIO

 
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Post N° 1

Post n°1 pubblicato il 28 Marzo 2006 da abcancro



Il velo non e' una specifica imposizione coranica (il Corano indica la pudicizia e l'abbigliamento conveniente). E' piuttosto un costume preislamico ed e' ancora oggi condiviso a volte con comunita' non musulmane. Pertanto in alcuni paesi esso e' in uso, in altri non e' neanche accettato. In uno stesso paese vi sono zone in cui si porta il velo, o il foulard, e zone in cui non lo si porta. E' piuttosto una sorta di divisa in ambienti in cui si vuol far notare la propria appartenenza a una corrente fondamentalista.
Anche San Paolo impose il velo alle cristiane (11,6) e le escluse dalla ritualistica. Roger Garaudi disse del velo: "Criminale imporlo, criminale vietarlo", in un'intervista organizzata dal Centro Islamico di Parigi alla televisione Antenne 2 (18 ottobre 1992).

Donne sufi (i sufi sono i mistici dell'Islam da secoli organizzati in Confraternite regolari): da un volume de shaykh Javad Nurbakhsh, intitolato appunto Donne Sufi, se ne rilevano 124. Importante fu la Maestra spirituale di Dhû âlNûn âlMisri, la turca Fâtima âlNîsâbûriyya. La piu' nota di tutte e' probabilmente l'irakena Rabi'a âl'Adawiyya.

Numerose sono state le donne musulmane regine, capi di stato, condottiere, nei secoli passati. La piu' importante fu forse la Raziye Khatûn, sultana di Delhi, in India, nel XIII secolo. Nel 1232 essa conquistava lo stato di Gwalior. La scrittrice Bahriye Üçok, deputata la governo turco, ha elencato in un suo libro (Donne turche sovrane e reggenti negli stati islamici), sedici regine non turche e ventotto tra regine, imperatrici e reggenti negli stati turchi.
Sono da rammentare fra queste Shajar âlDurr, regina mamelucca d'Egitto dal 1249 al 1250; e la dinastia di begum che regnarono sullo stato indiano di Bhopal dal 1844 al 1926. Ultima fu la begum Sultan Jahan, che regno' dal 1901 al 1926. Alcune Validé Sultan della Corte ottomana turca furono reggenti del trono imperiale durante la minore eta' del loro figlio successore al trono (ad esempio Kösem Mahpeyker, 1589-1651, che regno' dal 1623 al 1632; Hadice Tarhàn, 1627 c.-1683).
Scrittrici e giornaliste musulmane contemporanee che si battono per eliminare le interpretazioni maschiliste del Corano, affinche' l'uguaglianza propugnata dal Corano diventi un'eguaglianza anche nella pratica

 
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