Una vita e una storia da fumetto.. questo è quel che mi rimane. Una storia di cui sento ancora il bisogno dentro, come se qualcosa scavasse ogni minuto a ricordarmi come fino a poco fa stavo bene. E invece improvvisamente si muore, come per un infarto, come quelle persone che cadono da un impalcatura.. qui non c'è legge, non c'è precauzione che tenga. Almeno a me così han fatto il contratto. Prendere o lasciare. E io prendo, sempre, il rischio d'innamorarmi. Ci cado dentro e rischio la mia vita insieme a chi amo. Rischio sempre tanto perchè ho il difetto di crederci con tutto me stesso. Almeno quando vale la pena. E stavolta vale davvero. Ma io non mi arrendo mai. Sono un testadura e tale morirò. Non c'è motivo alcuno perchè finisca così. Ognuno può star bene da solo (beh.. forse io faccio eccezione a questa regola) sul cuor della terra.. ma di certo insieme si stava meglio, me lo ricordo bene. E cerco nei miei ricordi azioni, parole, opere, omissioni, foto, scritti.. qualcosa che mi faccia capire, che mi dia quei segnali che forse non ho colto. Forse non c'erano, forse erano di segno contrario. Bene mettiamo pure d'aver ragione.. e allora? Il risultato non cambia. Dentro rimane quel senso di vuoto che partorisce parole a fiumi di cui non voglio menar vanto e nemmeno chiedere pena. Ma come dice la canzone, non posso farci niente: io quell'energia che si disperde la sento, continuamente.. e fa male. La foto è uno degli scatti insieme che più mi piace. Li ho resi tutti "fumetto" perchè questo è ciò che resta: due persone felici, disegnate da una mano impazzita che improvvisamente decide che era troppo bello per essere reale.. Ho tentato di avere ragione di questa follia, ed ho fatto tanti goffi voli d'azione e di parola.. ho tentato così come tento ancora perchè è giusto, è quello che sento di fare. Forse non volerò mai, come il tacchino, ma almeno potrò dire a me stesso di averci provato e di esserci pure qualche volta riuscito..
Canzone quasi d'amore
Una vita e una storia da fumetto.. questo è quel che mi rimane. Una storia di cui sento ancora il bisogno dentro, come se qualcosa scavasse ogni minuto a ricordarmi come fino a poco fa stavo bene. E invece improvvisamente si muore, come per un infarto, come quelle persone che cadono da un impalcatura.. qui non c'è legge, non c'è precauzione che tenga. Almeno a me così han fatto il contratto. Prendere o lasciare. E io prendo, sempre, il rischio d'innamorarmi. Ci cado dentro e rischio la mia vita insieme a chi amo. Rischio sempre tanto perchè ho il difetto di crederci con tutto me stesso. Almeno quando vale la pena. E stavolta vale davvero. Ma io non mi arrendo mai. Sono un testadura e tale morirò. Non c'è motivo alcuno perchè finisca così. Ognuno può star bene da solo (beh.. forse io faccio eccezione a questa regola) sul cuor della terra.. ma di certo insieme si stava meglio, me lo ricordo bene. E cerco nei miei ricordi azioni, parole, opere, omissioni, foto, scritti.. qualcosa che mi faccia capire, che mi dia quei segnali che forse non ho colto. Forse non c'erano, forse erano di segno contrario. Bene mettiamo pure d'aver ragione.. e allora? Il risultato non cambia. Dentro rimane quel senso di vuoto che partorisce parole a fiumi di cui non voglio menar vanto e nemmeno chiedere pena. Ma come dice la canzone, non posso farci niente: io quell'energia che si disperde la sento, continuamente.. e fa male. La foto è uno degli scatti insieme che più mi piace. Li ho resi tutti "fumetto" perchè questo è ciò che resta: due persone felici, disegnate da una mano impazzita che improvvisamente decide che era troppo bello per essere reale.. Ho tentato di avere ragione di questa follia, ed ho fatto tanti goffi voli d'azione e di parola.. ho tentato così come tento ancora perchè è giusto, è quello che sento di fare. Forse non volerò mai, come il tacchino, ma almeno potrò dire a me stesso di averci provato e di esserci pure qualche volta riuscito..