selvaggia grafica

io sono il gioco


 da un racconto di Mariagrazia Di StasiSono parole tue, usate qui sotto. Tutte contenute in quest'unico messaggio.Leggile, una per una... ognuna può portare ad uno sviluppo interessante per non dire... intrigante.Percorrerle tutte significa far crescere a dismisura, quel labirinto in cui siamo finiti... e che forse vogliamo percorrere.Perché io e te... siamo tante cose... e non ci bastiamo mai.Perché scoprire qualcosa di noi (paura?, sacrificio?) che ci suona inaspettato, inatteso... non preventivato, ci fa scattarel'attenzione. Mette in moto nuove sinapsi, collegamenti, ricordi, scenari,situazioni... ci solleva dalla quotidianità che tanto odiamo e che ci soffoca.Non è forse così?...E in tutto questo... io so, dove la costruzione del labirinto, della tela e della ragnatela... voglio mi conduca.Voglio che mi porti... a Te.... e adesso dimmi... che questo, ti fa... paura. Voglio sentirmelo dire... Perché così... tutto è più vero.Nel frattempo... qualunque cosa è ammessa. Qualunque... "senza limiti né controllo".Tu senza volto, solo un flusso di pensiero che però inonda ogni cosa.Cosa può esserci di peggio? Un uomo in carne ed ossa lo puoi circoscrivere, lo puoi incasellare in qualche categoria tranquillizzante: bello, brutto, intelligente, stupido, allegro triste.Ma tu sei tutto e niente. un flusso di parole che incantano come lo sguardo di un cobra.Nessun difetto, nessun sgradevole effetto collaterale... nessuna pressione, esigenza, pretesa, obbligo... fisico o morale.Solamente... Noi, nella nostra pura... incontaminata... superiore o misera... essenza.Possiamo congetturare su concetti sublimi o abbandonarci e lasciarci impadronire dai peggiori istinti. Con la stessa sublime leggerezza.In fondo, possiamo realizzare il sogno ancestrale di uomini e donne, dalla notte dei tempi: Angeli e diavoli, spirito e carne... bene e male. Che convivono.Vorrei guardarli i tuoi occhi anche solo per un milionesimo di secondo, sicuro di trovaci la conferma di quello che penso di te entrare in loro fino a scardinarti anima e certezze perché a volte incrociando degli occhi si scopre di avere incontrato un animale della stessa specie"Nickita sorride, le lunghe dita appoggiate con leggerezza sulla tastiera del pc.Sente uno strano languore, come un formicolio alla bocca dello stomaco.Il suo amico misterioso. L’uomo nero che incontra ogni notte. Woolf......