semiramide

Post N° 22


Il Viaggio alla ricerca di un’antichissima pergamena durava ormai da diversi mesi. Avrei dovuto trovare qualcuno a cui dare quella in mio possesso e ricevere in cambio un’altra, con un nuovo, grande, messaggio.Il mio Maestro mi aveva istruita fino ad allora, giorno dopo giorno, pazientemente, saggiamente. Quando mi reputò pronta tutto ciò che mi disse fu: “Con il mio affetto e la mia benedizione, questo è il Cammino”. Mi indicò il traballante sentiero che si dipartiva dalla soglia del suo maniero nel cuore della Foresta Nera e concluse con: “Adesso, vai!”Non nego quanto i primi giorni furono difficili. La solitudine premeva prepotentemente, faceva spallucce con la paura e io più di una volta vacillai nei miei propositi, fui tentata di gettare tutto alle ortiche dei fossati che attraversavo. Volevo solo tornare indietro. Volevo tornare a casa… Volevo riappropriarmi delle cose che avevo posseduto, delle certezze che avevo stretto fra le mani, di ciò che conoscevo. L’ignoto può serbare anche il tesoro di Alì Babà, è vero, ma può anche portarti via tutto ciò che hai. Però vedevo tante, troppe persone intorno a me che alla fine andavano a ridurre la propria esistenza al vivere come in una piccola scatola, chiusa, certa, sempre uguale. Ma quando tutti i giorni si trascinano lenti ed uguali uno dopo l’altro, nulla di ciò che ci circonda è più in grado di darci emozioni…e diventiamo nulla più che dei cadaveri ambulanti.Io avevo paura, è vero, ma non volevo essere un topolino in gabbia.E così, mi feci forza e sfidai me stessa, i miei timori, i miei schemi mentali, le mie abitudini: nulla c’è di più pericoloso che l’essere incatenati da se stessi e dalla catena (da noi stessi forgiata) della quotidianità invariantiva.Poi accadde, un pomeriggio, che una strana e silenziosa voce mi soccorse, dandomi la forza per andare avanti. Cosa fosse non l’ho ancora ben capito, perché di tanto in tanto ritorna; è nel contempo sussurro interno ed esterno a me. Sarà un Angelo Custode? Sarà il Sospiro dell’Universo o la voce di qualcuno di Ineffabile…? In ogni modo dopo un po’ riacquistai il controllo di me stessa, ritrovai la calma ristabilendo ordine ed un briciolo almeno di armonia  nel mio cuore e nella mia mente.Ho fatto in modo che le mie debolezze si tramutassero in imponenti baluardi, nei miei maggiori punti di forza così che mai potessero tramutarsi in  armi che mano altrui fosse messa nella condizione di usare contro di me. Fu a questo punto, forse finalmente sufficientemente temprata, che incappai in un modesto villaggio di pescatori. Vi si respirava una bella atmosfera e il locandiere mi prese subito in simpatia offrendomi vitto e alloggio in cambio della mia collaborazione presso la sua taverna. I profitti aumentarono, i clienti si passavano l’informazione della particolare ma squisita cucina di una forestiera e così… Succede talvolta che una serie di difficoltà ci conduce verso un periodo di gioie e soddisfazioni. Così fu per me questa parentesi lavorativa. Un giorno, però, arrivò lui. Prima di vederlo seduto nell’angolo più lontano ed appartato del salone centrale, lo stesso scelto da me la prima volta che arrivai lì, lo sentii sotto forma  di un brivido gelido che mi corse lungo la schiena. Per poco non lasciai cadere il vassoio che tenevo fra le mani! Mi voltai in un baleno, ma da sotto le ampie pieghe del suo nero cappuccio riuscii a scorgere solamente lo scintillio dei suoi occhi: magnetici.Alba dopo alba si presentava a noi, ci fosse il sole o venisse giù tanta acqua da sembrare un fiume costante… Voleva sempre solo e soltanto una tazza di latte. Fresco.La mia attenzione, i miei pensieri, il mio essere, erano completamente votato a lui. Attendevo di vederlo comparire, tetro e silenzioso, riservato e schivo, solo per sciogliermi nel raggiante sorriso di quando, a dispetto delle apparenze, mi rivolgeva la parola ed intavolava con me le più disparate conversazioni. Da un lato mi incuteva una specie di timore reverenziale, ma dall’altro era terribilmente affascinante, intrigante ed irresistibile. Oltretutto, andai appurando di lì a poco, era anche un uomo giovane, dai bei lineamenti, regolari, nobili. Ero certa d’aver finalmente trovato l’esempio vivente di perfetta parità fra bellezza interiore ed esteriore!Le ore trascorse insieme si moltiplicarono.Una sera, sul finire dell’estate, tornati al villaggio dopo una lunga cavalcata in riva al mare, egli mi augurò un sereno riposo e bei sogni d’oro dopo aver posato sulle mie labbra trepidanti al chiarore della luna, un unico, fugace, bacio eterno.Fu la fine. O meglio: l’inizio.