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Serial Killer.

Post n°191 pubblicato il 05 Luglio 2007 da Semfim

 Ovvero: I morti sono come le ciliegie.

Quanto vale una vita? Quanta costa morire? che prezzo ha? Fa così paura come m’immagino? Di per sé è un attimo di tanti, un soffio non meno doloroso di molti altri che proviamo nella nostra esistenza, è un istante in sottrazione sino al nero, lo stesso che ogni notte ci avvolge, sonno, quell’eterno: Mors omnia solvit, la morte scioglie tutto, e il sonno non è altro che Mortis imago, l’immagine della morte. Saggezza classica.

 

Aldilà di filosofie varie se fosse per paura della sofferenza, o meglio, l’idea di soffrire? Oppure il pensiero che questa possa arrivare inaspettata, in un momento in cui non abbiamo adempiuto al nostro concetto di percorso terreno: Amore, matrimonio, casa, figli…. Nipoti, e quant’altro comporta il nostro vivere nel nostro tempo, nella nostra società.

 

La Vita costa, la Vita è solo un giro di giostra ( F. Guccini), ma il valore che gli diamo è uguale  per tutti? La moderna Psicologia forense insegna che esistono persone per cui il valore è molto basso, in alcuni casi conta solo per la durata d’un orgasmo, in altri per il tempo di insinuarsi nella nostra vita, conquistare la nostra fiducia e i nostri averi, in altri conta la reiterazione d’un gesto che allontana per un poco un antico trauma, oppure la realizzazione d’un filtro magico, o l’adorazione di un qualche dio o rito.

 

Un serial killer o assassino seriale è un omicida plurimo, di natura compulsiva, che uccide, con una certa regolarità nel tempo, persone spesso a lui totalmente estranee. La natura compulsiva dell'azione, in genere è del tutto priva di movente, spesso legata a traumi nella sfera emotiva e sessuale e conseguenti patologie mentali; questo distingue i serial killer da altri tipi di assassini plurimi come terroristi, sicari e così via.

 

Questa la definizione data da Wikipedia su un argomento che ammetto essere “normalmente” inusuale, ma facendo e scrivendo di teatro ho la necessità di ragionare in tinte forti, e questo e l’ultimo argomento che mi affascina; Così come i nomi che colorano questo atroce mondo:

 

-        Ted Bundy

-        Andrei Chikatilo

-        Leonarda Cianciulli

-        Henry Landrù

-        Enriqueta Martì

 

E tanti altri che per diverse ragioni hanno ammazzato senza ritegno e in pieno spregio alla vita, così come noi la concepiamo. Che valore ha? Ovvio che è diverso secondo la perversione di ognuno di questi personaggi macabramente affascinanti.

 

Cosa pensava ognuno di loro nel momento della morte? Cosa li spingeva ad uccidere? Avevano consapevolezza dei loro gesti? Mille, mille e più domande senza soluzione di continuità; domande a cui vorrei una risposta per comprendere e vederne la storia dalla parte delle vittima, con gli occhi dell’assassino.

 

Sogni d’oro a tutti.

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Commenti al Post:
patyences
patyences il 06/07/07 alle 13:54 via WEB
una realtà strana, un meccanismo instabile , potenzialmente dentro ad ognuno di noi per quanto ci è dato di vedere ... Chissà se puoi questi Killer avrebbero risposte esaudienti o si limiterebbe ad un ... non cosa mia sia preso .... sarebbe un po una delusione non trovi ?? ... Felice di rileggerti ! Buona giornata !
 
 
Semfim
Semfim il 09/07/07 alle 08:29 via WEB
Purtroppo nessuno di loro ha mai risposto: non so cosa mi sia preso. Tutti avevano logicissime risposte, logiche secondo la loro visione del mondo...Distorta. Sono stato assente parecchio, e non riesco a scrivere quanto mi piacerebbe, comunque ora è un periodo "buono", ci leggeremo più spesso, ciao.
 
chiomAlbina
chiomAlbina il 18/06/13 alle 22:06 via WEB
Per come la vedo io, sono "esseri" (non me la sento di chiamarle Persone)che hanno una visione completamente differente da quella delle persone "normali" (uso con cautela questa parola perchè a volte non mi è chiaro cosa sia normale e cosa no), per "normale" intendo una visione che appartiene alla maggior parte della gente. Per normale intendo, fare quel che si vuole senza recare grandi danni al prossimo e a sè stessi (forse per me soltanto questo è Normale). Semplicemente non distinguono il bene dal male oppure li mischiano, danno loro un significato diverso. Il cervello umano è una macchina talmente complessa, chissà cosa passa loro per la testa. Forse non lo sapremo mai.Io penso solo una cosa: le regole le ha create l'uomo. Ma le regole altro non sono che una voce interiore che ci parla. Si chiama coscienza. La coscienza partorisce la pietà, la compassione, il buon senso, la ragione. Forse è questo, forse semplicemente questi "esseri" non ne hanno una. Forse è soltanto questo. Forse.
 
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