Quando si esporta la democrazia lo si dovrebbe fare con una certa delicatezza,Si invade un paese, si sostituiscono i vecchi governanti con nuovi personaggi ,venuti al seguito degli occupanti, talvolta loschi figuri in odore di mafia, talvolta gente corrotta o prezzolata a cui si è dettato prima le condizioni. Si usano contro i resistenti proiettili all'uranio impoverito, altre sostanze come il fosforo bianco che alla lunga provocano nella gente del posto la nascita di bambini deformi. Con queste credenziali ci presentiamo alla gente dei paesi occupati come portatori del vangelo con la pretesa di imporre loro non solo le nostre abitudini ma anche la nostra religione, che da oltre un millennio vogliamo esportare nel mondo ed in nome della quale molte guerre sono state combattute.Ed infine............... ci accorgiamo che nell' afganistan , se si vuole far sopravvivere un governo fantoccio questo deve accettare leggi tipiche del posto e scendere a patti con l'insorgenza.In Irak, dove prima, i cristiani avevano perfino un ministro degli esteri Tarek Aziz , adesso sono costretti a fuggire all'estero. Forse, quello che ci voleva non era una guerra ma un lento e costante miglioramento economico e culturale. Una pressione per una evoluzione degli Imam o degli ayatollah in senso progressista senza forte scosse che possono provocare reazioni violente da parte di fanatici ...... ma la scelta è stata diversa, di voleva menar le mani alla maniera texana, c'erano le lobbies delle armi e del petrolio. ... e queste sono le conseguenzeD'altra parte, cerca di convincere la chiesa a concedere il matrimonio al clero, oppure ad ammettere la contraccezione o l'interruzione della gravidanza !La miglior cosa sarebbe che la gente non si facesse influenzare da condizionamenti esterni ma ragionasse con la propria testa non senza aver approfondito tematiche particolari in merito a precisi argomenti.La democrazia non la si può imporre con le armi ovunque , soprattutto in Asia, un continente sui generis da sempre
esportare la democrazia
Quando si esporta la democrazia lo si dovrebbe fare con una certa delicatezza,Si invade un paese, si sostituiscono i vecchi governanti con nuovi personaggi ,venuti al seguito degli occupanti, talvolta loschi figuri in odore di mafia, talvolta gente corrotta o prezzolata a cui si è dettato prima le condizioni. Si usano contro i resistenti proiettili all'uranio impoverito, altre sostanze come il fosforo bianco che alla lunga provocano nella gente del posto la nascita di bambini deformi. Con queste credenziali ci presentiamo alla gente dei paesi occupati come portatori del vangelo con la pretesa di imporre loro non solo le nostre abitudini ma anche la nostra religione, che da oltre un millennio vogliamo esportare nel mondo ed in nome della quale molte guerre sono state combattute.Ed infine............... ci accorgiamo che nell' afganistan , se si vuole far sopravvivere un governo fantoccio questo deve accettare leggi tipiche del posto e scendere a patti con l'insorgenza.In Irak, dove prima, i cristiani avevano perfino un ministro degli esteri Tarek Aziz , adesso sono costretti a fuggire all'estero. Forse, quello che ci voleva non era una guerra ma un lento e costante miglioramento economico e culturale. Una pressione per una evoluzione degli Imam o degli ayatollah in senso progressista senza forte scosse che possono provocare reazioni violente da parte di fanatici ...... ma la scelta è stata diversa, di voleva menar le mani alla maniera texana, c'erano le lobbies delle armi e del petrolio. ... e queste sono le conseguenzeD'altra parte, cerca di convincere la chiesa a concedere il matrimonio al clero, oppure ad ammettere la contraccezione o l'interruzione della gravidanza !La miglior cosa sarebbe che la gente non si facesse influenzare da condizionamenti esterni ma ragionasse con la propria testa non senza aver approfondito tematiche particolari in merito a precisi argomenti.La democrazia non la si può imporre con le armi ovunque , soprattutto in Asia, un continente sui generis da sempre